Copertina 6,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2009
Durata:25 min.

Tracklist

  1. THE MACABRE MARCH
  2. SUFFOCATING NIGHT
  3. ARCHWAY OF STARS
  4. THE AFTERNOON OF A FAUN (PRELUDE – DREAMS OF NYMPHS)
  5. AMBIGUOUS GREEDS
  6. DEWFORGED FAIRY

Line up

  • Marta Pierdominici: vocals
  • Marco Parlapiano: guitars
  • Lorenzo Marcelloni: guitars
  • Francesco Capomagi: bass
  • Alessandro Manoni: drums

Voto medio utenti

Un demo, realizzato l'anno scorso, ed ora questo EP autoprodotto sono la dote che gli Ethereal Faun portano alla scena metal.
Partenza al rallentatore con l'intro (a mio parere superfluo) "The Macabre March", quindi tocca a "Suffocating Night" e dopo un insistito incipit strumentale ecco che finalmente gli Ethereal Faun scoprono le carte: un Power Metal dagli spunti folk ed incattivito con accenni al Melodic Death Metal (sopratutto per l'apporto alle growl vocals) per un risultato che non può che ricordare i connazionali Elvenking, non un caso dato che nel già citato demo avevano coverizzato le loro "The Silk Dilemma" e "The Winter Wake". Nemmeno il tempo di riportare questo paragone ed ecco che vi prendono un po' le distanze grazie alla successiva "Archway of Stars", dove la voce della cantante Marta Pierdominici riesce ad emergere maggiormente da un tessuto musicale più soft, con delle belle parti acustiche e delle percussioni interessanti, un bel brano che avrebbe comunque necessitato di un arrangiamento ancor più curato e fluido ma sopratutto meno prolisso. Le atmosfere folk avanzano poi su "The Afternoon of a Faun", mentre con "Ambiguous Greeds" si torna a soluzioni più cattive, caratterizzata dai ritmi serrati e dal dualismo tra la voce pulita (comunque potente di Marta) e le vocals estreme del chitarrista Lorenzo Marcelloni e del bassista Francesco Capomagi. La traccia conclusiva è anche quella più lunga, e se nella prima parte mette nuovamente in evidenza, oltre alla prova di Marta, le chitarre acustiche e la ritmica, nel prosieguo piazza pure qualche accelerazione, un tocco corale e sinfonico, ed un guitarwork ricercato e meno scontato di quanto si ascolta solitamente su uscite del genere. Soluzioni interessanti che comunque avrebbero potuto essere gestite meglio, come già accennato, lavorando molto sugli arrangiamenti.
Quasi pronti per un full lenght... occhio: quasi!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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