Dopo Systematic Chaos quest'album rappresenta un passo in avanti, ma rimangono alcuni problemi, cioè in particolare pezzi molto più lunghi del necessario (nightmare, the best of times, la parte atmosferica di count of tuscany), growls inutili e orrendi. E' un album con idee bellissime, linee melodiche stupende ma rovinato da questi particolati che fanno sì che dopo 7-8 ascolti ti passa la voglia di sentirlo.
Questa è l'ultima fatica con il drummer storico e non è niente male,anche se a volte le sue paronoie vengono riversate fin troppo in alcune songs fungendo da valvola di sfogo e terapia psicologica dello stesso Portnoy.Bella però la song dedicata al padre.Monumentale la suite iniziale"A Nightmare to Remember"che all'inizio potrebbe ricordare addirittura gli Emperor!Nel complesso il solito album dei Dream Theater di buona qualità ma che non aggiunge molto di nuovo.