Copertina 7,5

Info

Past
Genere:Black Metal
Anno di uscita:2003
Durata:31 min.
Etichetta:Voice Of Life
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. A HOMICIDE DIVINE
  2. BENEATH THE BARREN FIELDS
  3. THE GATES OF REDEMPTION
  4. A REVELATION FOR THE FORSAKEN
  5. DRAWN FROM AUTUMN

Line up

  • Mike McKenzie: vocals
  • Adam Wentworth: guitars
  • Justin Chappell: guitars
  • Grewg Weeks: bass
  • Brendan Roche: drums

Voto medio utenti

Questa misconosciuta e sorprendente band viene dal Massachussets e non immaginereste che suona un affascinante quanto valido mix di death metal “made in gothenburg” (At The Gates e i Dark Tranquillity di “The Gallery”), con interessantissimi passaggi melodici, e un black metal assimilabile ai Dissection con spunti epici ed atmosferici che in qualche passaggio rimandano agli Opeth addirittura. Il disco in questione non è altro che la ristampa di un Ep del 2001. Da allora i nostri hanno rilasciato il full lenght “Earth And Sphere” che a questo punto sono curioso di sentire.
Dicevo che questa band è sorprendente, non foss’altro per tre piccoli ma fondamentali elementi: sono americani, suonano una musica prettamente europea e, ultimo ma non meno importante, ci sanno fare alla grande. I cinque pezzi sono tutti ben strutturati e suonati bene, hanno il loro punto di forza nella varietà e stupiscono per la maturità dimostrata. Alcuni passaggi molto oscuri ed esoterici donano quel quid in più a questo disco che, ahinoi, dura davvero poco pur essendo i pezzi quasi tutti sopra i cinque minuti, con una suite di ben nove minuti, “A Revelation For The Forsaken”, che è forse la song simbolo della band. La song si apre con un bellissimo arpeggio acustico ed atmosferico prima di dare corpo ad un amplesso di suoni maligni ed affascinanti, dall’irresistibile appeal “old fashioned” e dalla melodia epica, con chitarre in progressione e un drumming potente a sorreggere il tutto; a metà song si ritorna a respirare, con melodie ariose, prima di riprendere l’epico assalto con alcuni pregevoli goticismi che ci portano, tra una sfuriata e l’altra, al malinconico finale. La quiete dopo la tempesta. Menzione particolare va al bravo screamer Lawrence Kwong che non stanca mai e risulta molto espressivo. In definitiva una band da tenere assolutamente d’occhio ed un’altra piacevole sopresa americana dopo i Daylight Dies. Non perdeteli di vista.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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