Gli ultimi albums degli
U.D.O. (diciamo quelli usciti nel nuovo millennio) non mi hanno entusiasmato, continuando a farmi rimpiangere l'ottimo "Holy" (1999); chissà se il prossimo "Dominator", in uscita ad Agosto, sarà in grado di farmi cambiare opinione.
Nel frattempo gli U.D.O. fanno uscire questo EP, composto da un solo brano che ritroveremo sull'album, un paio di inediti, un remix ed una live song.
"Infected", oltre al dare il titolo a questo EP è anche quella che ritroveremo su "Dominator", un pezzo veloce ed ammantato da reminescenze spiccatamente NWOBHM, perlomeno finché non irrompe la voce arcigna e graffiante di Udo, qui ben sorretto dai cori in un refrain accattivante che dal vivo lascerà sicuramente il segno. Le due canzoni che rimarranno degli inediti sono invece "Systematic Madness", dalla partenza lenta, vagamente orientaleggiante, per trasformarsi velocemente in un robusto mid-tempo con belle soluzioni nel guitarwork ma un po' meno riuscita a livello vocale, e "Bodyworld", episodio nella più classica tradizione della formazione tedesca.
"Platchet Soldat", qui cantata in russo, era originariamente stata inclusa su "Mission No. X" (2005), anche se sotto il titolo "Cry Soldier Cry", ed era proprio una delle migliori canzoni di quel disco, ed anche qui mantiene tutto il suo fascino e feeling. Da "Thunderball" (2004) ecco infine recuperata "Trainride In Russia", registrata dal vivo a Mosca e, infatti, le atmosfere tipiche "della steppa e dei cosacchi" si fanno ben sentire, con la nota "Kasatchok" che viene ripresa sia nell'assolo di chitarra sia dal pubblico.
Disponibile in tiratura limitata, solo 2222 copie, "Infected" è ovviamente un'uscita interlocutoria, ma lascia buone sensazioni.
Se il buongiorno si vede dal mattino...
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