Il secondo disco dei
Sacradis intitolato
Damnatio Memoriae può essere considerato forse il vero esordio in senso letterale, visto e considerato che il precedente
Darkness Of Our Souls altro non era che una sorta di raccolta di materiale composto in svariati periodi di tempo e pubblicati su demo e registrazioni varie. In questo caso siamo dinanzi invece ad un full-leght nuovo di zecca, in cui la band ha anche l'opportunità di sfruttare fino in fondo le proprie capacità e mettendo in mostra un Black Metal maligno e spietato, che non rinuncia però a momenti più oscuri e dark che spezzano quel clima di costante aggressione. La crescita artistica dei Sacradis ascoltando questo nuovo album emerge senza troppe difficoltà, grazie ad un songwriting più maturo e ben calibrato, perfettamente espresso ad esempio in brani come Epitaph Of The Martyr, Thy Celestial Legion e soprattutto nella lunghissima (tredici minuti) di Olocaustum, forse la canzone migliore che abbiano composto nella loro carriera, e quella in cui fra l'altro convivono tutte la varie sfaccettature del loro sound. Nei Sacradis e in questo Damnatio Memoriae il Black Metal rivive in tutta la sua cattiveria primordiale, e non è un mistero che questo gruppo da sempre abituato a vivere nell'oscurità sia uno dei migliori esponenti della nostra penisola. Sarà solo un caso che la copertina (al di la del colore) richiami quella di un certo Transilvanian Hunger, ma è anche un piccolo attestato di sicurezza che farà la gioia di tutti gli amanti di queste sonorità.
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