Ed ecco il disco che molti di noi attendevano da diversi anni, da quando per la precisione due capisaldi del power metal, uno leggenda ed uno ex giovane promessa, chi per un motivo chi per l'altro hanno smesso di fare dischi stupendi per diventare rispettivamente parodia di sè stesso e band decisamente sopravvalutata che per stupire ed esagerare ha fatto nettamente il passo più lungo della gamba.
Se non si fosse già capito, stiamo parlando in ordine di
Stratovarius e
Sonata Arctica, due formazioni che si barcamenano con alterne fortune e risultati altalenanti da diversi albums, facendo più che rimpiangere un passato che non tornerà mai.
La delusione è ancora più evidente nel caso dei Sonata Arctica dato che la formazione di
Tony Kakko è in crisi creativa nera, perdendo peraltro per strada due dei suoi membri più validi, ovvero gli ex
Jani Liimatainen, chitarrista bambino prodigio, ed il validissimo tastierista
Mikko Harkin, sostituito oggi, a parere di chi scrive, in modo indegno da
Henrik Klingenberg.
Questi personaggi, compreso il Kotipelto nazionale, confluiscono oggi tutti insieme in questo progetto denominato
Cain's Offering che la
Frontiers Records ci presenta in questa calda estate 2009, sperando di ridare un po' di luce e di fiato ad una scena power decisamente asfittica negli ultimi tempi.
Con quali risultati?
Beh, una doppia valutazione è necessaria. Innanzitutto togliendo di mezzo ogni dubbio e dicendo che questo "
Gather The Faithful" non è di certo un capolavoro od una pietra miliare del genere, come per restare in casa finnica potremmo dire di "
Visions" od "
Ecliptica".
Chiarito questo, ci troviamo di fronte
FINALMENTE ad un disco diretto, semplice, ben fatto e suonato ottimamente, senza chissà quale orpello o soluzione alambiccata in maniera "prog-che non funziona" (tanto cara negli ultimi anni proprio ai Sonata Arctica), un album che poggia e trova le proprie forze su quello che poi è la base del power metal: buone melodie ed ottime linee vocali. Punto.
E di classe in queste due componenti la coppia Liimatainen/Harkin ne hanno a bizzeffe: composizioni immediate, non banali, che ad ogni ascolto conquistano sempre di più e fanno sì che "Gather The Faithful" scorra liscissimo fino al termine, fino a premere quel fatidico tastino "repeat" che sancisce il successo o meno di un album.
L'iniziale "
My Queen of Winter" parte subito in pompa magna e con un'ottima e sapiente alternanza di mid-tempos e di legnate in doppia cassa tutto il disco offre un'ottima esperienza di power metal nordeuropeo senza fronzoli come non si sentiva da tempo.
Ovviamente in un contesto del genere Timo Kotipelto la fa da padrone e solo la sua voce riesce a rendere così perfette e "gelide" composizioni che fanno leva su suoni cristallini e puri come nel power.
Una nota negativa è però rappresentata dalla produzione, che doveva essere curata in maniera nettamente migliore, tanto che a volte tra vocals e suoni di synth, comunque suonate ed interpretate in modo davvero magistrale, sembra di essere dentro ad un videogioco; sono ovviamente dettagli che scompaiono all'ascolto di brani come "
More Than Friends", la pesante e triste "
Oceans of Regret", davvero una perla di canzone, decisamente una delle migliori del lotto, la terremotante "
Stolen Waters" e soprattutto la trascinante "
Dawn of Solace" che sanciscono in maniera assoluta l'indiscusso valore di questo (non ancora capo) lavoro.
Sinteticamente, se rimpiangete una "
Blank File" o una "
The Kiss of Judas" e siete rimasti delusi od indifferenti da "
Unia" o "
Reckoning Night", questo è un disco decisamente per voi.
Finalmente del power metal per quello che deve essere. Avanti così.