Sono rimasto sorpreso positivamente da questo ritorno dei Tedeschi
Emil Bulls, una band dedita ad un Metalcore molto soft con qualche dose di Rock melodico, e diciamocelo pure, una sana attitudine al Pop. Togliendo una copertina che ti distrugge il nervo ottico tutto il resto gira a dovere per via di canzoni semplici e ben curate.
Phoenix pur durando abbastanza non annoia mai grazie ad una varietà di stili che in canzoni come l'opener, Ad Infinitum, Time e The Storm Comes In si fa sentire passando da un riffing robusto a delle dosi di melodia molto zuccherose, complice anche una buona prestazione del singer che durante i ritornelli accompagna bene questa atmosfera come dire, fra il pacchiano e il gommoso, insomma i classici "gggiovani che ci stanno dentro". Ironia a parte devo ammettere in tutta onestà che Phoenix pur restando distante anni luce dalle mie prerogative di genere in campo musicale è riuscito a coinvolgere la mia attenzione nei ripetuti ascolti. Il punto di forza risiede sicuramente nella capacità di saper scrivere cose dirette e godibili ma non per questo scarne fino all'osso, anche perchè dietro gli strumenti ci sanno fare quando vogliono. Se proprio devo andare a trovare un neo questo è sicuramente I Don't Belong Here. Atroce ballata conclusiva di cui potevano veramente risparmiarci l'agonia. Fra moderno, modaiolo e commerciale questi Emil Bulls hanno un barlume di speranza di riuscire nei loro intenti anche se non saprei quanto questo possa avvenire con chi è cresciuto a pane e Marduk. I primi che mi vengono in mente.
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