Sono tornati.Si sa, ogni volta che un gruppo di grosso calibro si riunisce, inevitabili arrivano le speculazioni sulla mossa commerciale, sulla reunion finalizzata solo a tirar su quattrini, e via dicendo. Ma, da appassionato di musica quale sono, candidamente affermo che stavolta, quali che siano le motivazioni, non me ne frega un bel niente. I
Mr. Big, i “veri” Mr. Big, quei quattro incredibili musicisti dalle capacità smisurate e dalla penna baciata dalla Musa, quei quattro artisti dagli Ego talmente grandi e conflittuali da scegliersi un monicker come quello, e da litigare fino alla morte, per poi cambiare line-up, sciogliersi, ed infine ritornare, sono di nuovo in pista.
Detto ciò, la scelta del prestigioso Budokan sa di mossa furbetta, vista la letterale adorazione che i 4 hanno sempre avuto nel paese del sol levante, ma da lì a riuscire a convincere gli scettici, beh, di strada ce n’era, eccome. Ed è per questo motivo che, ribadisco, i Mr. Big sono tornati.
Due ore e passa di Musica, con una scaletta che è un vero e proprio Greatest Hits della band, un paio di inediti in versione live e studio, il giusto spazio per un paio di “sboronate”, com’era lecito, ovvio ed obbligatorio aspettarsi,
et voilà, eccovi servito il live più bello che le mie orecchie abbiano ascoltato da un po’ di tempo a questa parte.
La voce di
Eric Martin ha sempre avuto un timbro unico ed intrigante, a metà strada tra un bluesman consumato ed una cantautrice country, ed è forse l’unica che, un po’, risente dei tanti anni passati dall’esordio; pur lasciando qualcosa all’estensione ed alla potenza, tuttavia, Eric non perde un grammo dello stile e della classe che ne fanno una delle voci più riconoscibili del panorama Hard Rock. E pazienza se, nelle meravigliose armonizzazioni a quattro voci, i ragazzi diano un po’ più di falsetto ed un po’ meno di petto, il risultato è comunque grandioso: gli anni passano, ma non è sempre detto che sia un male.
Vogliamo, invece, soffermarci sulla prova strumentale? Beh, cari i miei lettori, preparatevi alla perfezione. La macchina
Pat Torpey, il funambolo
Billy Sheehan e soprattutto lui, il "divino"
Paul Gilbert, non fanno che migliorare quanto a tecnica, gusto, teatralità ed interazione, e tutto questo nonostante gli ormai famosi “scazzi” che hanno contraddistinto il passato della band: la prova su cd è semplicemente magistrale, un pezzo via l’altro, dalle morbide “
Just Take My Heart” e la stra-famosa “
To Be With You”, alle velocissime e folli “
Shyboy”, “
Colorado Bulldog”, “
Addicted to that Rush”, dall'immortale opener "
Daddy, Brother, Lover, Little Boy" con tanto di trapani, ad una versione scalcinata di "
Smoke on the Water" e chi più ne ha più ne metta…. Semplicemente perfetti.
Per chi ama la band, è un ritorno da lacrime: sentire i propri beniamini così in palla, così dannatamente BRAVI, sempre di più, sempre di più…. Per chi invece non si fosse mai avvicinato ai Mr. Big, due soluzioni: 1) datevi fuoco! (alla Pino Scotto) 2) andate DI CORSA ad acquistare questo doppio cd live, una pubblicazione semplicemente da urlo.
Le due canzoni inedite poco aggiungono alla cifra stilistica della band: “
Next Time Around” è allegra e ruffiana come ogni pezzo dei Mr. Big che si rispetti, la conclusiva “
Hold your Head Up” mi è piaciuta un po’ meno, per la staticità del refrain, ma in sede live fa, anche lei, la sua porca figura, e ti pareva…
Mi “limito” a dare 9 ad un live del genere perché, appena avrò comprato la versione in DVD, mi toccherà litigare con Grazioli (il capo) e far modificare la scala di valutazione, visto che servirà almeno l’11. Mostruosi.