Grazie alla nostrana Dreamcell 11 questi Francesci cyber musicisti degli
Ad Inferna giungono al tanto agognato secondo disco a distanza di sette anni dal primo. Come mai tutto questo tempo? La risposta può essere trovata in un totale e netto cambio stilistico, in sostanza da un Black Metal sinfonico ad una sorta di connubio fra EBM/Future Pop e Metal, elemento che viene ridotto all'essenziale in qualche riff di chitarra maggiormente quadrato e distorto. Il problema di un disco come
Trance :N: Dance non è tanto nel suo manifestarsi tramite un genere musicale "ballabile" ma semmai nel fatto che tutto risulta dozzinale e non approfondito, si resta alla superficie delle cose, nei soliti stilemi che caratterizzano un genere musicale. Al di la di una "cassa dritta" dal beat energico, oppure dei giri di tastiera freddi e asettici, non rimane poi molto altro. Il rischio che si percorre nel fare un cambiamento così drastico nel giro di un solo album è alto, ma non vuol dire che sia tutto da perdere perchè gli Ad Inferna qualche buona intuizione la mettono in campo, ma rimane soffocata da un mare di "già sentito e già fatto", soprattutto ad opera di artisti che in questo settore ci sono cresciuti e ci hanno lasciato il segno. Mi potrei riferire ai Combichrist che hanno curato il remix di Vertige presente nelle bonus track. Manca la ricerca dei dettagli e delle soluzioni personali, di quella ricerca in sostanza che distingue due cose dall'essere uguali a tante altre. L'uso delle macchine sintetiche non è da buttare, ma non si può appiattire il tutto ai soliti beat ritmici con le solite colate di synth un po' malinconici, un po' oscuri... giusto perchè è così che funziona. C'è da lavorarci ancora sopra, anche se qualche buona idea lo ripeto, esiste. Devono approfondire la materia.
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