Esordio, risalente a qualche mese fa ma solo ora di passaggio da queste parti, per gli svedesi
Zero Illusions (rinati nel 2004 dalle ceneri dei Pain And Passion), che sebbene giungano da Gothenburg non si sono lasciati contagiare dal Melodic Death Metal, e si sono orientati invece verso un Heavy Metal ottantiano, affrontato però con un taglio più moderno e senza rinunciare a soluzioni vicine sia al Progressive sia al Melodic Rock.
Su "Enter Eternity", album che recupera tutti i brani presenti sul primo demo (2004) e sul successivo EP "Prologue to Eternity" (2007), non mancano quindi cambi di tempo e soluzioni strumentali intricate ("Am I Too Old", "Face of the Fortune", "What Remains"…), mentre non appare del tutto convincente, e nemmeno particolarmente adatta alle soluzioni musicali adottate dal gruppo, la voce di Bjorn Asking, cantante a metà strada tra Andy Mück (Stormwitch) e Joacim Cans (Hammerfall). Il chitarrista Janne Lüthje ci mette invece un pizzico di veemenza in più, ma i suoi spunti non sempre si integrano alle varie canzoni, anche quando cerca soluzioni ad effetto nei chiaroscuri di "Left Alone", o nel ruvido crescendo iniziale di "Once in My life" e nei suoni spessi, e ben punteggiati dal basso di Tomas Reinerson, di "What Remains".
Talvolta eccessivamente spigolosi e complicati gli Zero Illusions, alla resa dei conti mancano però di potenza e del necessario impatto. Ad ogni modo, a dispetto del monicker adottato, qualche speranza per il futuro la potrebbero pure coltivare, ma a patto di lavorarci parecchio sopra.
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