La memoria si era congelata al 2005, quando gli
Hypocrisy del tutto fare
Peter Tägtgren avevano rilasciato al pubblico il loro ultimo disco, quel Virus di nome e di fatto. Da quell'anno in poi c'è stata una crescente latitanza del nome Hypocrisy divenuta con il passare del tempo astinenza, fra l'altro impossibile da colmare con i Pain, quella sorta di side project alternativo firmato dallo stesso Tägtgren. Di questo deve essersene accorto anche lui e finalmente in questo 2009 avviene quello che stava per diventare impossibile, ascoltare del nuovo materiale. Se qualcuno si è creato dubbi o preoccupazioni avrà la gioia infinita di pentirsi e il dovere di chiedere perdono, perchè questo
A Taste Of Extreme Divinity è un manifesto di integrità nei confronti del tipico Death Metal svedese, ma non finisce qui. Al suo interno quello che pulsa in maniera vitale è un songwriting ispirato e ai massimi livelli, dove combaciano tutte le caratteristiche peculiari dell' Hypocrisy pensiero. Si passa da riff aggressivi e allo stesso tempo melodici, iniziando da una tripletta che lascia subito il segno sulla pelle, e mi riferisco a Valley Of The Damned, Hang Him High e Solar Empire. E' comunque sia difficile delineare i tratti di uno stile che ormai è diventato un vero proprio trademark negli ambienti del Metal estremo mondiale, perchè non è soltanto una questione di mera violenza esecutiva, è anche un insieme di fattori che convivono in perfetta armonia fra di loro, dai toni più epici di Global Domination a quelli più spietati della title track. Il filo che lega questo insieme di sfumature e tonalità è un tocco dalla personalità imponente che viene enfatizzata da una qualità intrinseca di queste nuove canzoni che pone A Taste Of Extreme Divinity ai vertici della loro discografia. Forse sono soltanto gli anni di lontananza a dare queste sensazioni, eppure dopo continui ascolti sembra crescere in continuazione la convinzione che ancora adesso, nel 2009, gran parte del Death Metal nord Europeo deve molto agli Hypocrisy, che in tutta risposta dimostrano di avere tante altre cose da dire e suonare.