Questo quintetto inglese, da Bristol, nello scegliere il proprio monicker si è ispirato a Joseph Carey Merrick, più noto come "The Elephant Man", mentre sotto il profilo musicale ha rivolto la propria attenzione a gruppi della risma di Deftones, Tool e a quegli stessi Mastodon che pure hanno scritto alcune canzoni incentrate sulla figura di "The Elephant Man".
I
Merrick si fanno preferire quando vanno decisi al punto, come avviene per la doppietta iniziale, "Ten Times" e "Timmy" o per la scattante "Situation Brain Dead", un po' meno quando si dilungano e cercano soluzioni più ad effetto, spaziali ed ariose, come nel caso di "Exit Quarantine" o della titletrack, che rimane comunque un buon episodio potente ed ipnotico, tra Tool e Soundgarden, dove Marcus Michalis si rende autore di una prova vocale, per varietà ed intensità, davvero all'altezza.
Il cantante inglese si segnala quindi come uno dei punti di forza del gruppo, assieme al bassista, sempre in primo piano ed grado di far risaltare quel groove che i Merrick fanno trasudare dalle proprie canzoni, e che esce bene dai solchi del disco grazie ad una produzione potente e bella spessa.
Pertanto, contro quelle che potevano essere le aspettative iniziali, i Merrick si dimostrano formazione convinta, convincente ed in grado di innalzare un bel muro sonoro.
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