Un demo di tre canzoni, breve nella durata, eppure tanto basta per mettere in evidenza delle capacità che se ben sfruttate potrebbero portare gli spagnoli
ArboreA molto lontano. A primo impatto con la copertina si ha la sensazione che siano un terzetto dedito al più canonico del Black Metal, e onestamente anche il nome del gruppo un po' inganna. La realtà dei fatti è un'altra, perchè loro con il Black Metal non hanno alcun tipo di rapporto artistico, sono proprio su un altro pianeta.
Break The Walls può essere considerato come un titolo metaforico; loro i muri li hanno abbattuti sul serio e lo dimostrano con un genere musicale che giustamente può essere definito alternativo, privo di etichette definite. Si attengono di base ad un discorso che parte da un Rock melodico ed oscuro, ma non disdegnano neanche qualche puntatina in territori più sperimentali, come in altri momenti non si fanno problemi ad alzare il tiro e l'aggressività. Generalmente riescono nell'intento di mantenere come collante di base uno stile che pur condito da molte sfumature rimane ben riconoscibile. Le tre canzoni che compongono questo demo: Break The Walls, Oh, Harverester! e la conclusiva Bleeding Wound superano sempre i cinque minuti di durata, ed è pure normale visto che la band si cimenta in cambi di stile abbastanza frequenti. Alternative rimane in generale la definizione migliore, se proprio bisogna dargliele una. Non sono molto scorrevoli inizialmente, ma si fanno apprezzare sul lungo termine.
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