Al terzo appuntamento discografico gli olandesi
Devious trovano finalmente la quadratura del cerchio, dando al loro Death Metal una struttura che per modo di suonare ed espressione sembra una specie di fabbrica all'apice della sua produzione. Non ci sono riferimenti alle ritmiche marziali dei migliori Fear Factory, ma tutto suona molto disciplinato e quadrato, con dovizia di particolari e attenzione a non uscire mai dal seminato, cercando quindi di rimanere compatti ed omogenei. Se c'è qualcosa che non mi convince del tutto in
Vision è una produzione troppo cristallina e definita, in alcuni momenti anche eccessivamente plastificata, ma evidentemente rientra in quella che è la loro visione muscolare del Thrash/Death Metal. I punti di forza comunque ci sono e si possono andare a trovare in una lucidità che fa del bilanciamento melodia/aggressività la base su cui costruire un moderno Metal estremo. Canzoni come Predefined, False Identity e Abide si fanno apprezzare al primo ascolto per la loro carica e il loro impatto. Sotto il punto di vista tecnico i Devious fanno la loro bella figura dimostrandosi un gruppo dinamico, ma evitano (per fortuna) certe fughe inconcludenti in boriosi assalti sonori che potrebbero sembrare delle futili gare di velocità. Sono più "tranquilli", badano molto all'aspetto canzone nella sua globalità, e pur non eccellendo in chissà quale forma di innovazione consegnano alle stampe un lavoro più che discreto e in grado di attirare l'attenzione delle nuove generazioni di metallari.
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