Copertina 9

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2009
Durata:45 min.
Etichetta:AFM
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. CARPE DIEM
  2. LOST IN YOUR EYES
  3. FAREWELL
  4. FULL MOON
  5. A BETTER ME
  6. ASHEN PARADISE
  7. THE FACE OF TRUTH
  8. ODE TO JOY
  9. SAVE OUR SOULS

Line up

  • Ben Sotto: vocals, keyboards
  • Charley Corbiaux: guitar
  • Olivier Lapauze: guitar
  • Matthieu Gervreau Plana: bass
  • Pierre-Emmanuel "Piwee" Desfray: drums

Voto medio utenti

Ed ecco che sul finire del 2009 arriva la terza bomba power dell'anno, dopo i capolavori di Savage Circus e Cain's Offering: i francesi Heavenly, confermando il salto di qualità fatto con gli ultimi due albums "Dust to Dust" e "Virus", autentico masterpiece del 2007, da cui questo nuovo capitolo intitolato "Carpe Diem" ed edito nuovamente dalla AFM Records prende totalmente spunto e direzione musicale.

Oramai la band capitanata dal leader Ben Sotto sa bene dove andare a parare, quali sono i suoi (tanti) pregi e (pochi) difetti, e quindi il power metal melodico dei nostri è decisamente uno spazio in cui gli Heavenly si muovono a perfezione, poggiando specialmente sui cori e sulle armonizzazioni, sulle belle e classicheggianti melodie, ed ancora una volta in più ricordando i Queen di Freddy Mercury e Brian May, che questi transalpini dovevano amare letteralmente alla follia, data la volontà di assomigliargli sempre più, il tutto in una chiave power assolutamente fantastica, gioiosa, grintosa e con la voce di Ben sempre più sugli scudi per intensità, estensione ed altezza, anche grazie a delle linee vocali che la sanno esaltare al meglio.

Non mancano gli episodi più grintosi ed aggressivi, che facevano la loro apparizione anche sul precedente "Virus": è il caso dell'opener che è proprio la title track "Carpe Diem", un bel concentrato di potenza (per pochi secondi può sembrare di ascoltare un brano thrash!) e melodia, che mette in luce anche una produzione assolutamente brillante e cristallina, che non fa rimpiangere i bei tempi dei Fredman Studios negli anni d'oro del power di 10 anni fa, così come non mancano ovviamente le classiche Heavenly-songs, più ariose e veloci, ritmate e coinvolgenti, come l'ottima "Lost in Your Eyes" e la stupenda "Full Moon", anche se in questo caso i Sonata Arctica e Toni Kakko in particolare non c'entrano nulla, visto che nel disco precedente quest'ultimo era presente come guest.

Nota a margine per le immancabili ballads, da sempre pezzo forte del combo parigino (vive in noi immortale il ricordo di quella "The Angel", tratta da "Sign of the Winner" del 2001), sopratutto con la teatrale "Farewell", in cui viene totalmente sviscerata la loro idolatria per i Queen, con tanto di parti magniloquenti e pianistiche che non potranno lasciare indifferenti tutti i patiti di queste sonorità e lo stesso accade in "A Better Me", non una ballad in senso stretto ma molto simile per struttura e sensazioni a "The Silence" dei Gamma Ray era Ralph Scheepers.

Chiudono la velocissima e classica "Ashen Paradise", che si segnala per uno splendido assolo su una base di doppia cassa modalità elicottero alla Dan Zimmermann e l'epica degnissima conclusione di "Save Our Souls", intramezzate da "Ode to Joy", ovvero l'inno alla gioia di Ludwig van Beethoven che sarà pacchiana, sarà tamarra ma ragazzi miei, quanto gasa!!! Immaginate i Gamma Ray ai tempi d'oro, quelli di Somewhere Out in Space ed avrete una vaga idea di cosa siano oggi questi parigini.

Sempre più sù, sempre più in alto, ennesimo disco pazzesco per gli Heavenly che giunti a questo punto non devono più inseguire i grandi nomi del power, persi tra i loro problemi di continuità, di songwriting o di line-up (leggi Stratovarius, Gamma Ray, Blind Guardian e moltri altri...), ma possono guardare in basso, forti e fieri del loro power metal sempre più altisonante e regale.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli
epico

seguo questo gruppo dal primo cd e direi che con questo album hanno trovato abbastanza la loro strada (anche se incrocia molto quella dei gamma ray per certe cose...ma capita xD) album che prende dall'inizio alla fine, mai troppo banale (cosa dura nel power d'oggi) consigliato agli amanti del genere :D

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 08 gen 2019 alle 12:37

Concordo con la recensione, è un discone come il precedente Virus. Melodie pazzesche senza copiare (come invece agli esordi facevano fin troppo...), prestazione impeccabile di tutta la band: Ben Sotto sempre più espressivo, Lapauze un vero guitar-hero, sezione ritmica che dal precedente album ha elevato il livello tecnico al top. Peccato che poi si siano fermati 10 anni (finalmente reunion nel 2019!).

Inserito il 19 gen 2010 alle 18:45

mi fai quasi venire voglia di ascoltare tutto l'album, nonostante sia power asd

Inserito il 07 gen 2010 alle 01:30

unica pecca... LA PRODUZIONE...

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