Copertina 5,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2014
Durata:55 min.
Etichetta:Self-released/independent

Tracklist

  1. NEVER FADES
  2. CULTURE WAR, PT. 1: DUNAS
  3. CULTURE WAR, PT. 2: RECONQUEST
  4. UMBRA WARS
  5. FIGHT WITH TIME
  6. CORRUPTION
  7. TRIVIAL
  8. SPACESHIFT
  9. A PLACE BEYOND
  10. FAREWELL

Line up

  • Daniel De Leon: bass
  • Anthony Malcolm: drums
  • Jose Chang: guitars
  • Alpha Prime: keyboards
  • Rubens: vocals

Voto medio utenti

I Valkeryon sono una nuova band proveniente da Panama. Sì, avete capito bene, da quelle assolate terre centramericane, cosa che già porta un lieve velo di curiosità verso l'ascolto del primo full-lenght di questo gruppo progressive-power. Ad aumentare il livello d'interesse v'è inoltre il fatto che il combo panamense si presenta come 'cover videogames power metal', una breve stringa di lettere che risulta magica agli occhi del metallaro amante dei videogiochi. Molta dunque è l'eccitazione, ma anche la speranza di una scoperta degna di nota, che ci spinge a far partire la musica di questo 'Vision of Fire'. Il disco presenta al suo interno dieci tracce di buona concezione e fattura, tuttavia bisogna da subito sottolineare che l'originalità tanto sperata non si riscontra per tutto lo scorrere dell'album. Le caratteristiche di 'Vision of Fire' sono quelle del classico album progressive-power (leggermente influenzato dal symphonic), dalla qualità standard, che può far passare quell'ora scarsa di divertimento solamente agli spasimanti del suddeto genere. L'opener 'Never Fades' mostra subito la direzione che i Valkeryon vogliono intraprendere. Un pesante uso delle tastiere, che offuscano persino la voce di Rubens, troneggiano su tutta la band avvolgendone la musica, quasi velandola. Sono proprio le parti imbastite dal tastierista Alpha Prime che a tratti fanno assomigliare le composizioni a delle colonne sonore di videogames degli anni che furono. Quest'ultima affermazione viene immediatamente confermata dalla successiva 'Culture War, Pt. 1: Dunas' che, con suggestive melodie orientaleggianti, sembra trasportarci in un mondo parallelo, molto vicino a quello del leggendario 'Prince of Persia'. Veramente un peccato che le orchestrazioni sovrastino la maggior parte dell'opera valkeryoniana, soprattutto la soffocata sezione ritmica; con una produzione diversa v'è la convinzione che il disco avrebbe potuto regalare di più, nonostante l'elementarità del songwriting.

Never Fades

Recensione a cura di Stefano Giorgianni

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