I nostrani
Surgery sono una bella spina nel fianco, sono la metaforica trasposizione in musica di una siringa di cianuro delle vene, tanto è potente il loro sarcasmo e il loro cinismo, elementi in grado di strappare un iniziale sorriso per poi lasciare nello sconforto e nella sconfitta quando in una successiva, e più attenta analisi, ci si rende conto di come i loro testi siano il riflesso concreto del nostro paese. Il precedente disco intitolato
L' Altra Educazione era di per se ricco di spunti e di spigoli appuntiti, con un crossover fra Industrial e chitarroni Metal che avevano fatto gridare a molte bocche la definizione di "Remmstein italiani", aggirando il fulcro della situazione: i Surgery al di la di qualsiasi aspetto qualitativo sono molto distanti rispetto ai Remmstein, e l'apparenza spesso inganna. Se mi viene concessa una metafora cinematografica è come accostare Verdone a Sordi, inizialmente simili, ma realmente distanti anni luce. Il secondo album,
Non Un Passo Indietro, cade proprio come un macigno su tutti noi, sembra proprio con l'intento di rimarcare con maggiore forza una personalità stilistica che adesso strizza l'occhio ad un'Elettronica più curata e dettagliata che rimanda a certi anni 80, pur non dimenticando tutto l'apparato tendente al Rock/Metal che in questa occasione assume connotati più dimessi, ma comunque presenti. Quello che però nel caso dei Surgery si eleva a vero punto di interesse è un concept che attraverso dei testi completamente in lingua madre riesce a non essere mai banale o superficiale, senza rinunciare ad una dose perfida di cinismo e sarcasmo che in canzoni come Morituri Te Salutant, Disinnesca La Croce, Dolcissima Italia e Lupi Da Cortile assume una rilevanza che va oltre l'importanza della musica stessa. La band sembra organizzare tutto in funzione dei testi; quando si fanno più acidi e penetranti la musica si riorganizza in esplosioni di duro e ritmato Industrial Metal, quando invece come nel caso di Classe Onirica i toni si fanno più intimi e malinconici tutto il resto si adegua di conseguenza. Graffianti e muscolari, intelligenti e furbi come volpi, molto dinamici e sempre pronti a mettere in evidenza soluzioni musicali varie che fanno un ampio uso dell' Elettronica pur mantenendo uno stile di fondo omogeneo e ormai ben riconoscibile al primo ascolto. Assistere ad un loro concerto è come assistere ad uno spettacolo teatrale, visto e considerato che amano arricchire non solo le orecchie, ma anche gli occhi del pubblico, e questa è una caratteristica che pulsa nella loro arte; c'è qualcosa di più oscuro e profondo che deve essere evidenziato anche (e non solo) attraverso un uso della mimica e dell'immagine che calza a pennello in pelle e borchie. Un sadomaso da psicosi nucleare in un bunker bellico. Claustrofobici e cattivi, ma con un beffardo sorriso sulle labbra.
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