Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2009
Durata:36 min.
Etichetta:Metal Blade
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. ABOMINATION GLORIFIED
  2. THE DEMAND
  3. I AM THE KING
  4. AND THE EMPIRE SHALL
  5. DEAD AWAKENING
  6. HATE KILLING PROJECT
  7. ROSTOV RIPPER
  8. LEGIONS
  9. AS DEATH LIVES IN ME
  10. IRRELIGIOUS STATE OF WAR

Line up

  • Martin Åkesson: vocals
  • Valle Daniel Adžić: guitars
  • Robin Sörqvist: guitars
  • Erik Peterson: bass
  • Mikael Norén: drums

Voto medio utenti

E così, dopo il buonissimo "Holy Murder Masquerade" uscito nel 2007, giungono alla sesta prova gli svedesi Impious, ancora su Metal Blade Records, ancora alle prese con il loro death thrash tiratissimo e da bere tutto d'un fiato, senza pause, concessioni alla melodia facile od un approccio easy-listening.
Il loro nuovo album, intitolato "Death Domination", parla chiaro sin dal titolo: la strada è quella tracciata dal disco precedente, con un songwriting finalmente maturo e bilanciato per tutta la durata del disco, ed è sufficiente l'iniziale "Abomination Glorified" per capire che aria tira in casa Impious.

Un mix di thrash slayeriano vecchio stile, rinnovato da soluzioni ed una furia che ricorda da vicino i mai troppo compianti The Crown, ricoperto da un death metal statunitense su cui spiccano le buone abilità tecniche della band e la voce possente di Martin Åkesson, a suo agio sia nelle parti più urlate sia in quelle più profondamente growl.
Ancora una volta, ottenuta come nel caso precedente ai Deadline Studios, la produzione è davvero sugli scudi ed anche la durata è calibrata (40 minuti scarsi) in modo che un disco del genere non risulti troppo lungo ed indigesto.
I capitoli migliori sono la già citata "Abomination Glorified", la rabbiosa "I Am the King", la marziale e vagamente cannibalcorpsiana "Rostov Ripper"e la stranamente cadenzata "And the Empire Shall Fall", che dimostra che gli Impious sanno dire la loro anche a velocità non supersoniche.
Da notare la presenza di Johan Lindstrand (dei One Man Army, ma soprattutto ex-The Crown) e di Andreas Nilsson (Hope Over Fear) come guest vocalist ed il cambio del logo dopo anni, finalmente molto death metal come stile ed impatto, in luogo di quello vecchio, troppo hardcore per i nostri gusti.

La classe si vede dai piccoli gesti...
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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