Copertina 6

Info

Demo
Anno di uscita:2009
Durata:9 min.

Tracklist

  1. INCUBI
  2. PANIKO #2
  3. LUNGO LA STRADA

Line up

  • Enrico: vocals, guitar
  • Lorenzo: bass, vocals
  • Simone: drums
  • Stefano: vocals
  • Lele: guitar

Voto medio utenti

Con una bella frase di Stefania Zuccari (madre di Renato Biagetti, ucciso il 27 agosto 2006 da due giovani balordi, vicini all'estrema destra, mentre usciva da una serata reggae organizzata da una cooperativa d’estrazione “sinistrorsa”), a far mostra di sé sulla cover di questo Ep autoprodotto e una citazione del partigiano "Foco" presente sul loro myspace, credo non ci siano dubbi sulla collocazione politica di questi Palkoscenico Al Neon, collettivo romano con due altri prodotti discografici all’attivo (“Ikonoklast^a” del 2005 e “Resistenza minore”del 2007) e una discreta esperienza live nel carniere.
E sebbene ci sarebbe molto da dire sull’argomento anche da un punto di vista squisitamente “extra-musicale” (mi limito a condividere le parole di Dario, fratello di Renato, quando afferma che […] ci si dimentica troppo spesso che il fascismo è vivo nella nostra società[…]), quello che ci interessa maggiormente in questa sede è analizzare le tre canzoni presenti in questo “Lungo la strada”, un dischetto dimostrativo che mi ha fatto tornare in mente la stagione migliore dell’hard-core italiano e ancora di più l’incredibile forza espressiva dei Massimo Volume e la loro penetrante rivelazione del malessere (mal)celato dietro al quotidiano, effettuata tramite quelle laceranti narrazioni che, figlie in qualche modo dei “maestri” CCCP, identificarono indelebilmente lo stile di uno dei gruppi più importanti e riconoscibili dell’intera scena indipendente italiana.
Ecco, forse l’ispirazione a tale modello fortemente caratterizzato può essere il principale limite di questi nove minuti di musica, ma d’altro canto, le intriganti contribuzioni metal e una notevole intensità e convinzione nel proporre le loro “storie”, graffianti, inquiete e introspettive, abbastanza ben congeniate e non troppo esplicitamente “barricadere” (evitando, quindi, la “facile retorica” che spesso si accompagna a tali manifestazioni!), mi persuadono delle sufficienti possibilità “artistiche”, soprattutto in “prospettiva”, dei Palkoscenico Al Neon.
Il nuovo lavoro, a quanto sembra, imminente (titolo “Disordine nuovo”, a proposito di proclamazione delle proprie posizioni ideologiche!), credo sarà illuminante in tal senso, poiché aggiungendo un po’ di personalità ad un impianto sonoro e lirico sicuramente abbastanza interessante, si potrebbe realizzare qualcosa di ancora più significativo e funzionale a veicolare il proprio messaggio d’impegno antagonista.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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