Copertina 10

Info

Past
Anno di uscita:1974
Durata:non disponibile
Etichetta:EMI

Tracklist

  1. BURN
  2. MIGHT JUST TAKE YOUR LOVE
  3. LAY DOWN STAY DOWN
  4. SAIL AWAY
  5. YOU FOOL NO ONE
  6. WHAT'S GOIN' ON HERE
  7. MISTREATED
  8. A 200

Line up

  • David Coverdale: vocals
  • Glenn Hughes: bass, vocals
  • Ritchie Blackmore: guitars
  • Jon Lord: keys
  • Ian Paice: drums

Voto medio utenti

Fuori Gillan e Glover, dentro Coverdale e Hughes: quando il cambio avviene tra fuoriclasse assoluti, il risultato difficilmente cambia. Infatti i Deep Purple nel 1974 ci regalano l’ennesimo capolavoro assoluto, con un disco profondamente diverso dai precedenti, in cui l’apporto dato dai nuovi arrivati si sente in ogni singola nota.

L’apertura è affidata alla title-track, un pezzo che ancora oggi è un inno intramontabile per tutti i rocker che possano definirsi tali. Una canzone articolata, lunga, in cui già si intuisce la splendida complementarietà delle voci di Hughes e Coverdale e in cui chitarra e tastiera dialogano alla grande. Might Just Take Your Love trasuda anni ’70 da tutti i pori, con un arrangiamento geniale e un ritornello favoloso. Lay Down Stay Down è un rock ‘n’ roll di raro spessore e classe, con Paice che ancora una volta si dimostra un uomo “di polso”.
Già la tripletta iniziale chiude il discorso sulla clamorosità di questo disco, anche se non è certo finita qui! La saltellante Sail Away potrebbe essere un simbolo dell’eterna “lotta” tra Deep Purple e Led Zeppelin, mentre You Fool No One ci mostra tutte le innovazioni portate dai nuovi arrivati: funk, prog, rock ‘n’ roll, insomma, c’è tutto ciò che serve. Il rock blues veloce e trasciante di What’s Goin' On There conduce invece a Mistreated…e boom! Una delle canzoni più belle mai scritte in assoluto, valorizzata in pieno soprattutto da Hughes, che ancora oggi lo propone in sede live scatenando emozioni incontrollabili. Con A200, outro manifesto del tipico “Deep Purple cazzeggio” si chiude uno dei dischi che hanno fatto, nota per nota, la vera storia del rock.

Ho sognato a lungo una reunion della Mark III…sogno irrealizzabile prima, impossibile dopo che Jon Lord ci ha lasciato. E proprio a lui vorrei rivolgere un pensiero: un tastierista straordinario, che ha cambiato il modo di suonare per sempre. Un musicista che ci ha lasciato in eredità dischi così belli e irripetibili che gli garantiscono l’immortalità. Ciao Jon, nessuno di noi ti dimenticherà mai.
Recensione a cura di Alessandro Quero

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 31 ago 2012 alle 12:08

Certo, anche io dal vivo faccio sempre quella di Dave! ... ... anche perchè per fare quella di Hughes mi dovrebbero trapiantare un'altra gola e strappare i testicoli, probabilmente...

Inserito il 31 ago 2012 alle 12:01

C A P O L A V O R O Però occhio, esiste solo una "Mistreated" ed è quella di Dave. Il live immortale del serpente lo dimostra :-) (ad ogni modo è così bella che mi "accontento" pure delle versioni di Hughes)

Inserito il 31 ago 2012 alle 10:28

C A P O L A V O R O. La Mark III senza la dipendenza di Hughes e senza le bizze di Blackmore avrebbe potuto regalarci molto di più di due splendidi album.

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