Ritmi swing,danze gitane,old fashioned rock'n'roll...il diciottesimo album dei mostri sacri del Rock fa flop a meta'. Forse meglio del precedente,ma e' come rispolverare delle atmosfere classiche definendole con materiale abbastanza progressive senza riffs o testi impegnati ma che intrigano con la ritmica piu' dura e oscura di chitarra-tastiera Steve Morse/Don Airey. Mixing e mastering di basso spessore(tipo anni '70) anche se per nulla anacronistico