Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2003
Durata:57 min.
Etichetta:Lion Music
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. THE SEVENTH SIGN
  2. RIOT
  3. PRAY FOR RAIN
  4. NIGHTMARE
  5. TOMORROW
  6. THE MAN IN THE MIRROR
  7. KILLING FIELDS
  8. INTO THE FIRE

Line up

  • Andy Engberg: vocals
  • Torben Enevoldsen: guitars
  • Torben Enevoldsen: bass
  • Torben Enevoldsen: keyboards
  • Andreas Lill: drums

Voto medio utenti

I Section A sono la nuova creatura di Torben Enevoldsen, guitar-hero danese autore nel recente passato di diversi album solisti, apparso anche in alcuni tribute album dedicati a chitarristi più noti. Dopo essersi dedicato a lungo a proposte di natura prettamente strumentale, Torben ha sentito la necessità di cimentarsi in un progetto più completo. E così, nella primavera del 2001 nascono i Section A, il cui debut album "The Seventh Sign" vede la luce solo ora. Siamo di fronte ad una line-up di grandissima qualità: dietro le pelli troviamo Andreas Lill dei Vanden Plas, l'ex-singer dei Lion's Share Andy Engberg si occupa delle parti vocali, e il platter è impreziosito dalla presenza in veste di guest di Derek Sherinian (Planet X) e Gunther Wreno (ancora Vanden Plas), autori di alcuni assoli di tastiera. Le influenze dei musicisti coinvolti in questo progetto sono ovviamente determinanti per il sound del gruppo, nonostante sia Torben stesso ad aver scritto ogni canzone e ad aver anche registrato le parti di basso e di tastiera presenti sul disco: Enevoldsen cita tra le sue maggiori influenze Malmsteen e Blackmore, e ciò è maggiormente evidente nei suoi assoli. Il risultato è un Metal melodico con evidenti influenze progressive, in cui è ovviamenete la chitarra di Torben a rivestire il ruolo principale. Il biondo chitarrista danese offre una prestazione decisamente convincente, senza mai strafare e mettendo anche in luce un buon gusto e un'ottima tecnica; Andy Engberg, autore dei testi del disco, è a suo agio dietro al microfono, abile a destreggiarsi tra parti più tirate e momenti più rilassati. Il songwriting è abbastanza lineare ma mai banale, i ritornelli sono sempre azzeccati e "catchy" al punto giusto, gli assoli non risultano mai invadenti o troppo pesanti. Tra i migliori episodi del disco vanno menzionate la scoppiettante "Riot", forte di un chorus estremamente orecchiabile, l'inquietante atmosfera evocata da "Nightmare", forse la mia preferita del disco, e le intriganti linee vocali di "Tomorrow". La qualità delle canzoni cala un po' sul finire del disco, ma si attesta comunque su livelli più che buoni. L'artwork è di buona qualità, nonostante abbia tentato invano di capire cosa rappresenti quella sorta di albero presente sulla copertina e in ogni foto del booklet. "The Seventh Sign" è un ottimo debut album per i Section A che, pur senza stravolgere il genere, non ne deluderà gli appassionati.
Recensione a cura di Marco 'Lendar' Pessione

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