Ok, facciamo un compitino facile facile di matematica:
hardcore + emo + prog + screams & growls + Muse + riffoni di chitarra =
A. Un disco innovativo e sorprendente
B. Una ca*ata clamorosa
Vi dico da subito che la risposta giusta è una delle due, ma a questo punto sta a voi deciedere qual è…
I
Dioramic arrivano dalla Germania; la Lifeforce ci propone questo inusuale trio dedito a quella strana mistura sonora che ho cercato di delinearvi sopra, senza riuscire a definirsi in maniera univoca. Un miscuglione che, come immaginate, rischia di far propendere il primo ascolto verso la fatidica domanda "
ma che ca**o è sta roba???". Addentrandosi nei meandri di questo debut, scoprirete mille suggestioni a volte interessanti e non banali, ma sepolte sotto una tale massa di cliché eterogenei da far perdere la bussola anche al navigatore più consumato.
Sin dall'opener "
Ghosts in the Machine" (chi ha citato i Police???), i Dioramic alternano riffoni cattivoni ad urla sguaiate, seguite subito dopo da dolci e nostalgiche melodie, come a voler fondere sonorità alla Muse con gli Opeth più cattivi, senza riuscire, ahinoi, a venir fuori con un prodotto stuzzicante. Canzoni simili a se stesse, con una linea narrativa quasi nulla, accatastano parti su parti con la nonchalance di una band navigata, ma dimenticano a volte la fruibilità della proposta, lasciando alla fine una sensazione di gran confusione, o l'amaro in bocca.
Per tutti voi ascoltatori curiosi, andate pure sul
myspace della band. Ascoltate, fatevi un'idea e poi scrivetemi se propendete per la soluzione A o per la B. Io, credo, ho deciso alfine…
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