A cinque anni di distanza, ecco il secondo capitolo di Drastic (ora divenuto Drastique), che da one man band è divenuto oramai una band al completo, con tanto di voce femminile a dare il cambio agli scream ad ai growl del buon Chris. Il platter è prodotto benissimo, con bei suoni, nitidi e definiti, ma è il songwriting che presenta delle luci e delle ombre. Le prime tre songs sono veramente di ottima fattura, ove la ricercatezza degli arrangiamenti e lo sviluppo su soluzioni soniche non standardizzate sono apprezzabili, creando spesso la giusta sensazione di riverenza alle tenebre (come non inchinarsi alla voce isterica di Fay che ogni tanto fa capolino sulla strofa di 'The Succubus', oppure non farsi coinvolgere dalle ambientazioni vampiriche di 'Legacy Of Fascination'?), mentre sono le successive 'Perfect Nothing' (troppo imbrigliata nella propria struttura quasi prog oriented), la non convincente cover di 'Maria Magdalena' (song anni '80, originariamente di Sandra), ed il passo falso di 'Immortal Beloved' (ove alla poesia delle liriche ed alla dolcezza degli arrangiamenti, viene contrapposta un non felicissimo cantato). Il colpo di coda, però, è dietro l’angolo, ed arriva, con la conclusiva 'Voyage Dans La Femme', che fa riprendere quota al lavoro, mostrando a tutti come Drastique abbia maturato un gusto particolarmente spiccato per teatralità e la pomposità in fase di composizione. Un gradito ritorno sulle scene, dunque, per una band che è sempre andata dritta per la propria strada, fedele al verbo del Gothic Metal (anche se su questo platter vi sono influenze di Limbonic Art e Tristania), per la quale si preannuncia un grande futuro, una volta smussati gli spigoli che ogni tanto affiorano nel sound di questi ragazzi veneti.
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