Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da tante di quelle reunion che ormai, sinceramente, il conto l’ho perso da un pezzo. Arriva in questo inizio del 2010 anche il turno degli svedesi
Treat, esponenti del melodic rock tra la metà e la fine degli anni ’80. Per quanto mi riguarda, sono sempre abbastanza scettico quando una band ferma da diversi anni si ripropone con nuovi album da studio. In passato mi è capitato di sbagliare, ad esempio con gli Europe. Ogni tanto la sensazione è invece quella giusta. Nel caso dei Treat, sinceramente, sono parecchio indeciso. Intendiamoci, Coup De Grace è un bellissimo disco: scorre via liscio e piacevole, con diverse canzoni efficaci e accattivanti. Il problema è capire quante tracce del proprio passaggio lascerà e quanto aggiunge alla storia passata della band svedese.
Il 7 è il voto minimo che si può dare a un lavoro così. Ma in quanto a originalità, proprio non ci siamo. Probabilmente, se non mi fossero passati tra le mani centinaia di dischi hard rock fin dalla tenera età (compresi quelli dei Treat), avrei gridato al miracolo e consumato lo stereo a furia di ascoltare questo album. Ma qui dentro ho trovato davvero troppi richiami a così tante band che ho rischiato perfino di confondere le canzoni. Se è vero che da inventare non c’è più nulla, è anche vero infatti che sarebbe il caso di non esagerare e di cercare, sempre e comunque, di proporre qualcosa di personale, dove il marchio di fabbrica della band risulti più che riconoscibile, soprattutto quando l'esperienza alle spalle è tanta. In questo caso, non succede nulla di tutto ciò durante tutte le 14 tracks. Tra queste, le migliori sono le “ottantiane”
The War Is Over, All In e Tangled Up, la ballatona
A Life To Die For, le moderne
Roar e
Skies Of Mongolia, la rocchettara
I’m Not Running. Meno efficaci, invece,
Heaven Can Wait e No Way Without You, oltre ad
All For Love.
Riservato ai fan dei Treat e a chi ha necessità di infoltire la propria discografia hard rock. Per gli altri...decidete un po’ voi se ne avete bisogno. Di sicuro è un ottimo disco e un piatto di minestra, anche se riscaldato, fa sempre bene a corpo e mente, soprattutto d’inverno.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?