I connazionali
Blame si presentano su questo album con un look da gang cinematografica hollywoodiana, tra armi ed atteggiamenti da gente pericolosa, che pare coerente con la musica proposta. Infatti il quartetto si dedica ad un moderno metal pestone e rabbioso, pienamente fedele ad ogni caratteristica del filone heavy di appartenenza.
Le ritmiche pesanti ed ossessive, il chitarrismo granitico, le linee vocali esasperate, l’atmosfera industriale, sono rese al meglio dall’ottima produzione di Frank Andiver (ex-Labirynth). Il gruppo mostra grande compattezza e la giusta dose di forza distruttiva, perlomeno nelle fasi dove può agire a piena potenza, senza dimenticare di inserire i contrastanti stacchi melodici dai toni più soffusi. Ma questi ultimi risultano un punto debole nell’economia dell’album, con aspetti vocali sicuramente migliorabili. Comunque non è solo il cantante, bensì l’intera band, che pare molto più a proprio agio nelle parti violente, anziché nei passaggi ad ampio respiro.
Si nota anche una certa staticità nella struttura dei brani, i quali, nonostante gli sforzi, finiscono per risultare piuttosto omologati ai canoni del metalcore.
Dunque, per il momento, possiamo definire i Blame come un’onesta formazione di settore, scrupolosi interpreti ancora privi di una spiccata personalità che li distingua in modo particolare.
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