Gorgoroth - Twilight Of The Idols - In Conspiracy With Satan

Copertina 5,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2003
Durata:33 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. PROCREATING SATAN
  2. PROCLAIMING MERCY - DAMAGING INSTINCT OF MAN
  3. EXIT THROUGH CARVED STONES
  4. TEETHGRINDING
  5. FORCES OF SATAN STORMS
  6. BLOD OG MINNE
  7. OF ICE AND MOVEMENT
  8. DOMINE IN VIRTUTE TUA LAETABITUR REX

Line up

  • Gaahl: vocals
  • Infernus: guitars
  • King ovHell: bass
  • Kvitrafn: drums

Voto medio utenti

"Folle" è l'aggettivo che mi viene in mente per descrivere questo "Twilight of the Idols"...a primo ascolto non riesco a dire altro. Chiaramente, analizzando con più calma questo nuovo album dei Gorgoroth sono tante le cose che affiorano, come per esempio il fatto che le nuove canzoni sembrano essere scritte nel periodo che correva tra "Destroyer" e "Incipit Satan" e non nel 2003. Questo significa che songs come "Procreating Satan" o "Exit through the carved stones" sono un evidente passo indietro per la band norvegese, e anche un vero e proprio passo falso. Se in "Incipit Satan" potevamo sentire delle nuove influenze, dove la band ha sperimentato nuove soluzioni, e dove le parti melodiche riuscivano a dare un tocco in più al tipico Gorgoroth-sound, "Twilight of the Idols" spazza via tutto in favore di canzoni si ben suonate e ben registrate, ma prive di mordente, capaci solo di fare rumore con l'intento di ri-creare quelle atmosfere che Infernus e soci riuscivano a evocare nei primi anni della propria carriera ma che ora non sono più così efficaci come in passato. Ascoltando quest'album mi tornano in mente i malati Abruptum, ma purtroppo quelle atmosfere malvage non sono più ricreabili, vuoi per il cambio dei tempi, vuoi per la maggior professionalità delle registrazioni. In generale quindi abbiamo di fronte un disco di black metal principalmente cadenzato (anche se non mancano le parti veloci e furiose) e canzoni con strutture spesso disarticolate. Solo qualche episodio ha saputo convincermi come "Teethgrinding", "Blod og Minne" o "Of Ice and Movement", ma per il resto questo "Twilight of the Idols" è forse il primo grosso segno di cedimento dei blacksters norvegesi.
Recensione a cura di Davide 'Damnagoras' Moras

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