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Info

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Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:1983
Durata:41 min.
Etichetta:Vertigo

Tracklist

  1. TRASHED
  2. STONEHENGE
  3. DISTURBING THE PRIEST
  4. THE DARK
  5. ZERO THE HERO
  6. DIGITAL BITCH
  7. BORN AGAIN
  8. HOT LINE
  9. KEEP IT WARM

Line up

  • Ian Gillan: vocals
  • Tony Iommi: guitar
  • Geezer Butler: bass
  • Bill Ward: drums

Voto medio utenti

Inserito il 25 apr 2011 alle 15:03

Alcuni sostengono che i Black Sabbath siano Ozzy Osbourne ed ignorano il resto, altri ritengono l'epoca Dio ('80-'82) inarrivabile e non proseguono, "Born Again", ingiustamente snobbato per il suo suono ruvido e distorto da tutti questi signori, è invece un disco bellissimo che ancora oggi non ha perso un solo grammo della sua potenza e della sua grinta, un disco assolutamente da riscoprire, puro heavy metal al primo stato forse per un hard rocker come Gillan. Caratterizzato da una copertina che dire abominevole è poco ma che piacque subito sia a Iommi che a Butler ("It's shit, but it's fucking great!" furono le parole del bassista) e da un mixaggio altrettanto confusionario e impastato ("I saw the album cover and puked, then heard the mix and puked again" quelle di Gillan), il disco parte subito col piede sull'acceleratore proponendo un'incalzante "Trashed" (canzone ispirata a un cappottamento cn l'auto di ward dove gillan ne esce illeso fortunatamente dopo una sbronza ), nella quale il nuovo cantante zittisce subito tutti i dubbiosi proponendosi in questo nuovo ruolo in maniera convincente e aggressiva (e provate a stare fermi e a non vestire i panni di un ipotetico Iommi nei due assoli che ci propina, se ci riuscite). "Stonehenge" ci sorprende ancora in pieno headbanging, abbiamo appena il tempo di rinsavire che parte la splendida "Disturbing The Priest", brano che inizia con la maniacale risata di Gillan e prosegue con una delle atmosfere più nere, angoscianti e inquietanti mai partorite dal gruppo britannico. "The Dark", altro breve strumentale, ci introduce nella più cadenzata ma altrettanto deviata e deviante "Zero The Hero", dal riff talmente ipnotico e ossessivamente ripetitivo da non lasciare quasi respiro (e che dire ancora una volta dello splendido assolo di Iommi?). Tralasciando una sostenuta ma abbastanza canonica "Digital Bitch", con un esaltato Gillan che vocalizza ancora una volta in maniera sguaiata, arriviamo alla titletrack, una intensa, e abbastanza rara per i Black Sabbath, power ballad dominata ancora una volta da un assolutamente devastante ex Purple e con un Tony Iommi ancora ispiratissimo. "Hot Line",(una schitarrata da 24.000 volt e ugole d'acciaio) e la mid tempo "Keep It Warm" hanno il compito infine di chiudere il disco,unico nella formazione e nel sound di tutta l'era Black Sabbath: mitico! Se in quella Butler Iommi e Gillan non si fossero sbronzati fino all'ivero simile quasi sicuramente non avrebbero firmato un accordo per la union della band...tanto è vero che il manager di Gillan l'indomani della ubriacata gli chiede "ma cosa hai combinato ieri sera? hai firmato per i BS!!!???" e Gillan "Chi?! io?? ma quando scusa...? " saluti J†B

Inserito il 10 apr 2021 alle 09:21

Per me un capolavoro: un album REALMENTE luciferino!!!!

Inserito il 10 apr 2021 alle 22:11

Buon album, avulso dal resto della discografia ottantiana dei Black Sabbath. Ian Gillan anomalo ma convincente. Certamente ha portato poca fortuna alla band, dimenticato troppo in fretta da tutti.

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