Gli
Old Season esordiscono sulla lunga distanza con "Archaic Creation", incluso in un bel digipack, sobrio e crepuscolare, che ben si adatta alla proposta musicale di questa formazione irlandese.
Il loro è un Heavy Metal dalle marcate influenze epiche ed in gran parte doom, ben affrontato dal cantante Frank Brennan (anche nei Mourning Beloveth), interprete possente, malinconico ed evocativo il giusto.
Un'inclinazione, questa, che trova conferma su brani come "Meet Me on the Battlefield", "The Mission", su l'ottima "Bitter Is the Wind" che accentua i doni doom, e su quella "A Soldier's Song" che, tra pulsazioni doomeggianti e slanci epici, scrive, e alla grande, la parola fine all'album.
"Forever Damned", la stupenda ed incisiva "Prowler", la maideniana "At the Hollow" mostrano invece un passo un po' più vivace ed audace (beh... per il contesto generale dell'album), anche se non si rinuncia mai al pathos che il gruppo riesce ad esprimere, che sia attraverso la voce di Brennan, i tasti di Dermod Smyth o le sei corde di Jimmy Blanchfield e Ciaran Doyle.
Si tratta, in ogni caso di composizioni mai semplici o banali, ma ben strutturate e pulsanti, ricche di feeling e sfumature che si riescono ad assaporare solo dopo più ascolti. E questo è sicuramente un invito ad ascoltarli ed ascoltarli...
Gli Old Season, infatti, convincono pienamente e dimostrano di aver dalla loro un gran potenziale, e se per far uscire "Archaic Creation" hanno dovuto ricorrere all'autoproduzione, sempre che poi lo vogliano, visti i risultati non avranno sicuramente problemi a trovare una label interessata a supportarli per il prossimo album.
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