A metà strada tra Savatage e primi Judas Priest, a metà strada tra Germania e States, a metà strada tra heavy e power... Insomma, gli
Sceptor sono proprio a metà strada, ed a metà scala di valutazione si collocherà, dopo ripetuti ascolti, anche il loro mini-EP con sole 2 tracce, presunto antipasto di un album che vedrà la luce a breve.
La voce di Bob ricorda mooolto da vicino il Rob Halford che fu, con i dovuti paragoni: qui il prodotto è grezzo, volutamente rozzo, ma anche un pò troppo scarno e mancante di una scintilla che lo renda unico, riconoscibile, diverso da altri mille. Per carità, entrambe le tracce sanno sprigionare un gusto tutto ottantiano nel suonare metal, che un pò si è perso, e di cui mi ritrovo convinto sostenitore. Ma, ad onor del vero, bisogna dire che gli Sceptor non tirano dal famoso cilindro un bel coniglio bianco, ma piuttosto una nutria cicciona con in testa due orecchie posticce....
A voi la scelta, dunque. Consigliato ai nostaglici del metal tutto borchie e pelle degli anni '80, a patto di non avere troppe pretese su livello tecnico ed originalità...
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