Gli olandesi
Fuelblooded tornano a distanza di quattro anni dal precedente mediocre “
Inflict The Inevitable”, e lo fanno con il nuovo, altrettanto mediocre, “
Off The Face Of The Earth”, discaccio thrash/death tra bay area e swedish sound a là
Darkane/
The Haunted.
Un patapatapum continuo, senza soluzione di continuità, oltremodo noioso, assolutamente non ispirato, per quel che mi consta nemmeno cattivo.
Il songwriting è piatto, senza picchi di interesse, sebbene il disco sia prodotto e suonato meglio del debutto, a dimostrazione che, quando non c’è la sostanza, la forma non conta nulla. Perché non c’è intensità, non c’è cattiveria, non c’è aggressività, c’è solo sterile esercizio di stile, vuoto di contenuti.
Poche le cose davvero degne di nota, tipo qualche passaggio di “
The Cult Of Ego”, ma per la maggior parte rumore di fondo che riempie lo spazio tra uno sbadiglio e l’altro.
E pensare che questi giovini se ne vanno in giro dal 1989. C’è decisamente qualcosa che non quadra.
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