Tempo di EP anche per i grinder svedesi
Rotten Sound, questo
"Napalm" che già dal titolo e dalla copertina vuole essere un omaggio ai padri putativi del genere
Napalm Death. Non è un caso infatti che, assieme a tre barni inediti, la band inserisca in tracklist ben tre cover del gruppo inglese capitanato da Mitch Harris, elargendo così il proprio personale tributo ai prime movers del grindcore. Ma procediamo con ordine: l'EP di apre con il trittico di inediti "Mindkill", "Dead Remains" e "Brainload", brani in pieno stile Rotten Sound, con una batteria spinta al limite tra blast e doppia cassa ma con qualche pausa di riflessione con breakdown cadenzati e possenti. In tutto questo marasma spicca come sempre la voce di G, furiosa e animalesca come suo solito, a dare ancora più spinta ai pezzi. Dall'ascolto degli inediti si evince quindi che la band gode di ottima salute compositiva e quindi fa ben sperare per il futuro, anche se non è chiaro se i pezzi finiranno sul nuovo album o meno. Passiamo quindi alle cover dei Napalm Death: inevitabile, anche in virtù della cover dell'EP (oltre all'importanza storica del disco), tralasciare "Scum", quindi ecco riproposta la mitica "The Kill", una scheggia impazzita grind della ragguardevole durata di 17 secondi. Un brano che trasuda grindcore da ogni poro. Le restanti due tracce pescano dai Napalm Death più death metal, con "Mindkill" dall'EP "Mentally Murdered" e la ormai storica "Suffer The Children", qui riproposta in una versione che pare suonata da degli Entombed (era "Left Hand Path") che hanno impostato il metronomo a valori un po' troppo alti.
Insomma, un buon antipasto in vista di un nuovo album, anche se "Napalm" rimane un acquisto rivolto ai soli fanatici dei Rotten Sound.
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