Alla loro quarta uscita discografica (la prima "'Erection", risale al 2004), i
Waste Pipes realizzano un EP, nel quale riversano il loro amore per un sound che si abbevera pesantemente nel rock settantiano, tra fugaci influenze blues e più marcati riferimenti a formazioni fondamentali come i The Who ed i Led Zeppelin.
Dopo una breve intro (poco più di qualche respiro affannato, ma serviva davvero?) si inizia poi a fare sul serio con la scattante "First Class", dove scopriamo che gli arrangiamenti sono ben curati e che i cinque musicisti se la cavano alla grande, anche, se a mio parere, un sound ed un approccio un po' più sanguigni, sopratutto da parte del cantante Chris, non avrebbero certo fatto male.
Seguono poi "If You Don't Pay The Price" e "Still Got It" ci ricordano quali erano le influenze dei Guns'n'Roses. La titletrack è invece il brano che ancor più guarda alle radici, alla lezione di Pete Townshend, con un taglio spiccatamente rock, energico ed accattivante, al quale non sfugge nemmeno "The Deal", che si segnala per il gran lavoro nelle parti vocali (solisti e corali) e quello dei due chitarristi, Kina e Guarro.
I Waste Pipes rallentano un po' i ritmi e cercano un approccio più melodico, solo con la conclusiva "Rough Diamond Street", che partita in maniera piuttosto anonima si riscatta con un finale piuttosto brillante, grazie ad interessanti spunti strumentali, con in bell'in evidenza il basso di Lava e la batteria di Boe.
I Waste Pipes guardano al passato ma con i piedi ben piantati nel presente, e realizzano un discreto lavoro, composto da una manciata di brani che daranno loro soddisfazioni anche dal vivo.
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