Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2003
Durata:42 min.
Etichetta:No Brain
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. MAN IS COMING DOWN
  2. ONLY GOD CAN JUDGE ME
  3. FOR
  4. SOMETHING
  5. X
  6. NEVER
  7. WITHOUT YOU
  8. FEEL
  9. ZION

Line up

  • Luca Scarpa: vocals
  • Massimiliano Gallenda: guitars, vocals
  • Igor Di Cataldo: bass, vocals
  • Mimmo Bennici: drums
  • Dj Tech: dj

Voto medio utenti

Il quintetto veneziano che si cela sotto il monicker di Matley, arriva alla prima release ufficiale sull'italiana No Brain, con un platter dal doppio volto: da una parte brillante e scintillante, dall'altro più opaco e non ben definito. Queste nove tracks, della durata totale di 42 minuti (una media di poco meno di cinque minuti a song, quindi sensibilmente lunghe), e che contengono in loro sonorità vicine a Downset, Earthone9, Mudwaine, Korn e Papa Roach (unite alla passione per Alice In Chains), si possono infatti dividere in due gruppi, ovvero, quelle dotate di un buon songwriting e quelle un pochino meno dotate. L'opener 'Man Is Coming Down' appartiene al primo gruppo... una track che apre il dischetto in maniera egregia: groove che spinge ed ottimo chorus, in cui anche le inserzioni di Dj Tech risultano azzeccatissime, mentre la seguente 'Only God Can Judge Me' appartiene al secondo gruppo: troppi stacchi e cambiamenti di mood non giovano alla canzone, facendola risultare insipida e troppo poco convincente. Ottima la successiva 'For', ove un pregevole intro di intreccio basso/chitarre giocato su un tempo accerchiante del drummer Mimmo, lascia piacevolmente sorpresi; ancora una volta ottimo e puntuale Dj Tech ed ottimo chorus. La sofferta ballad 'Something' lascia respirare il lavoro (e l'ascoltatore), accostando il Crossover fino ad ora espresso a derivazioni Nu Grunge e 'X' torna a spingere sull'acceleratore prima di inchiodare su un bridge centrale decisamente atmosferico, per poi arrivare alla bellissima 'Never', in cui è ancora l'idolo Stanley, che ne esce vincitore... purtroppo, l'altra faccia del combo ritorna a farsi luce su 'Without U', traccia non troppo convincente, ove un arrangiamento un pochino più curato sul chorus non avrebbe guastato, così come 'Feel' non contiene la veemenza e la profondità mostrata nel filotto centrale dell’album. La conclusiva 'Zion' riassume quanto detto fino ad ora: strofa un pochino zoppicante ed grandissimo chorus, pieno di rabbia ed energia. Una combo che ha tanti numeri dalla sua, ma che, forse, la mancanza di esperienza, non ne ha permesso l'esplosione totale. Comunque, in prospettiva, una grande band.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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