Quando tornano i
1349 sul mercato musicale è come se un'epidemia di peste bubbonica avvolgesse tutti quanti, e anche per il quarto album le cose non cambiano, anzi, si fanno ancora più oscure e mefitiche.
Demonoir conserva già nel titolo un'attitudine cattiva e spietata, ancorata su un Black Metal tutto sommato tradizionale e senza molte pretese, ma assolutamente valido nel suo manifestarsi attraverso canzoni a volte violente ed aggressive e in altre in cui i tempi si fanno più cadenzati ma non per questo meno asfissianti. Fra tutti i vari side project in cui milita il l'onnipresente Frost questo è sicuramente il migliore, quello dalle potenzialità più concrete, insomma quello che tenta di sfuggire dalle regole del musicbiz, cosa che invece non succede con i patinati, leccati e lucidati Ov Hell. Lasciatevi assalire da brani come When I Was Flesh e Pandemoniun War Bells e sarete ripagati con una pioggia infernale di blast beats e di riff che puzzano di zolfo da almeno cinque km di distanza. E' il caso comunque di sottolineare come i 1349 sono un gruppo indirizzato agli appassionati di queste sonorità così crude e reazionarie, e che in sostanza non troverete nulla di direttamente stilistico assimilabile agli ultimi Satyricon, giusto per citare i più noti fra i diretti interessati che militano nella line-up. Rispetto al precedente album c'è un ritorno a delle sonorità più grezze e forse anche spontanee, e questo gioca sicuramente ad un ispirazione che in Demonoir si fa apprezzare e dona spessore e delle canzoni solide alla base, per consistenza, atmosfera e violenza. Black Metal.
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