Che il secondo disco sia quasi sempre quello della consacrazione, a volte in termini di popolarità, altre volte in termine di consolidamento del proprio sound, è una cosa che è accaduta in molte band storiche, dopo un primo timido approccio. II secondo lavoro degli
Accept, intitolato
“I’m A Rebel” però, non rientra ancora in questa categoria. Dico purtroppo perché la band tedesca, dopo il primo omonimo album molto acerbo, ha sì fatto dei passi avanti verso un “indurimento” della proposta musicale, ma risultando ancora un paio di passi indietro rispetto a ciò verrà pochi anni dopo.
Se infatti il disco alterna pezzi più robusti come la Titletrack, data agli
Accept da un certo George Alexander, in realtà Alex Young, fratello di Malcolm e Angus degli AC/DC. Il pezzo fu scritto da Alex, ma non riuscì a trovar spazio sui dischi della band australiana, e dato che quest’ultimo era collegato agli
Accept all’epoca tramite il loro produttore, pensò di regalargliela. Non una delle migliori canzoni dei tedeschi, ma si rivela comunque molto coinvolgente, e sicuramente un hit da radio, come la definì lo stesso Young.
“Save Us” si arricchisce di cori femminili qua e là, mentre ritorna alla voce
Peter Baltes per quanto riguarda le ballad,
“No Time To Lose” e
“The King”, tutte e due più che ispirate, dove la seconda ha un mood più intimo, con chitarre acustiche e la voce di
Baltes in gran spolvero, e che riesce a creare un’atmosfera molto soffusa.
Si saltano senza alcun problema invece
“Do It”, un mid tempo con poca ispirazione, e l’ancor più superflua
“I Wanna Be Hero”, un pezzo che sembra costruito per trascinare i fan, ma che risulta abbastanza stucchevole. Con
“China Lady” e
“Thunder And Lightning” invece, si cominciano ad intravedere finalmente i primi segni di un irrobustimento nelle chitarre e nella voce di
Udo, che comincia ad acquisire quel tono squillante/ringhioso che sarà uno dei tanti trademark degli
Accept futuri.
“I’m A Rebel” è un disco che si dimostra sicuramente interessante per chi volesse capire la storia ed evoluzione musicale degli
Accept, ma che in molte occasioni è ancora inoffensivo, e non mostra i muscoli. Ma neanche un anno dopo, la maturazione nella band comincerà a prender piede…
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