Copertina 7,5

Info

Past
Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:1981
Durata:44 min.
Etichetta:CBS

Tracklist

  1. STARLIGHT
  2. BREAKER
  3. RUN IF YOU CAN
  4. CAN'T STAND THE NIGHT
  5. SON OF A BITCH
  6. BURNING
  7. FEELINGS
  8. MIDNIGHT HIGHWAY
  9. BREAKING UP AGAIN
  10. DOWN AND OUT

Line up

  • Udo Dirkschneider: vocals
  • Jörg Fischer: guitars
  • Wolf Hoffmann: guitars
  • Peter Baltes: bass
  • Stefan Kaufmann: drums

Voto medio utenti

Se nel 1981 la NWOBHM era al suo picco massimo, fra band nascenti come Iron Maiden, Tygers Of Pan Tang, Angel Witch e Praying Mantis, in termini di heavy metal la Germania non era sicuramente da meno. Dopo due dischi carini, ma non eccezionali, gli Accept emergeranno definitivamente nel 1981 con il loro terzo full lenght “Breaker”, un vero e proprio terremoto sonoro. E se ciò non vi bastasse, date una rapida occhiata allo sguardo della ragazza rappresentata in copertina, più che rappresentativo.

Ma come si è potuti passare dal metal quasi “facilotto” dei due precedenti lavori, a quello presentato in “Breaker”? Semplice, la band prese la decisione di non far involvere più nessun esterno alla composizione del disco, evitando il più possibile le cosiddette hit da radio, presentissime in “I’m A Rebel”. E il risultato è quello di una band che viene finalmente fuori con personalità, non in maniera timida, ma con consapevolezza ed energia.

Se “Starlight” serve a scaldare i motori, con un ottimo lavoro di chitarra, è la Titletrack a rappresentare l’apice del disco, fra ritmi incessanti, un lavoro di Stefan Kauffman dietro le pelli da brividi, e un Udo che vocalmente sembra voler irritare l’ascoltatore, trasmettendogli allo stesso tempo anche un’intensità e rigore vocale non da poco. “Can’t Stand The Night” è la prima semi-ballad dove è proprio Udo a tenere le redini al posto di Baltes che però si rifarà su “Breaking Up Again”, posta verso la chiusura del disco. Entrambe sono ottimi pezzi, ma la prima in particolare con un bel crescendo a metà pezzo, riesce a rimanere molto più impressa, e dove Udo si trova a suo agio anche nelle tonalità basse. “Son Of A Bitch” è un pezzo che a causa delle parole usate molto esplicite, non trovò nella prima stampa del disco i testi disponibili, e che negli U.K. venne addirittura cambiata con il nome “Born To Be Whipped”, ritornello incluso. Il che è un peccato, visto che la versione originale è anche abbastanza divertente, e vede un ottimo assolo posto in chiusura ad opera di Wolf Hoffmann non da poco. “Burning” è coinvolgimento puro, la tipica canzone da suonare come encore finale, e se “Down And Out” passa senza tanti orpelli, “Feelings” e “Midnight Highway” mettono in mostra ottimi riff che dimostrano la continua crescita dal punto di vista musicale da parte degli Accept.

Da lì a poco gli la band sarebbe definitivamente esplosa in popolarità, soprattutto in Giappone, e “Breaker” rappresenta il primo passo effettuato verso una maturità e identità musicale, che con il successivo “Restless And Wild” troverà finalmente tutti i tasselli per consolidarsi.
Recensione a cura di Francesco Metelli
Breaker

Breaker is the third album released by German heavy metal band Accept. It was once again recorded at Delta-Studio in Wilster with Dirk Steffens producing, and was the first Accept album engineered by Michael Wagener.

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