Il terzo disco dei
Demonic Resurrection si presenta alla vista umana con tutti i crismi del caso: una copertina distruttiva e molto curata, che fa da preludio ad una cascata di note, nella fattispecie un Black/Death Metal sinfonico che rimanda per direttissima ai Dimmu Borgir, soprattutto quelli degli ultimi anni.
The Return To Darkness però emana un certo fascino esotico, perchè stavolta a rapportarsi con queste sonorità non è la solita band proveniente dal Nord Europa, ma addirittura dalla lontana India, un paese che ormai anche in campo Heavy Metal sta tentando di farsi strada come possibile. Ascoltando questo cd bisogna ammettere che i Demonic Resurrection sono credibili, hanno una visione lucida di quello che vogliono suonare, oltre che una discreta padronanza tecnica che gli consente di dare libero sfogo alle proprie idee. Ogni tanto (a dire il vero non poco) peccano di ingenuità, andando a ripescare soluzioni ormai abusate anche dalla più infima delle band, eppure lo sanno fare, o meglio non cadono nel ridicolo. Ci sono delle canzoni che si fanno apprezzare per la loro varietà, come nel caso di Lord Of Pestilence e Omega,I, e altre in cui si fanno prendere troppo la mano e finiscono per mettere troppa carne al fuoco, con l'intento di dover dimostrare chissà che cosa. Ad ogni modo è un comportamento comprensibile; sono giovani e provengono da un paese che il mondo sicuramente non conosce per la sua tradizione Heavy Metal. La Candlelight Records ha deciso di dargli un'opportunità considerevole, l'importante è che ora inizino a scrollarsi di dosso certi clichè musicali che non stupiscono e non spaventano più nessuno. Per tutti gli altri: se siete appassionati di Black/Death Metal sinfonico potete provare a dargli un ascolto.
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