Quando si parla di panorama canadese viene in mente la natura meravigliosa che regna sovrana in quelle terre, dai grandi laghi agli spazi immensi riempiti da neve, ghiaccio e foreste, alle città tra le più belle del continente americano. Se poi spostiamo il nostro sguardo, ponendo la nostra attenzione sul panorama “musicale”, possiamo accorgerci del valore dei musicisti nati e cresciuti in queste terre, come ad esempio Bryan Adams……Ooppss forse è meglio continuare a spostare lo sguardo. Ah ecco focalizziamoci sulla scena estrema, dove già molti di noi avranno potuto apprezzare le gesta di gruppi quali Cryptopsy, Kataklysm, Despised Icon o Beneath The Massacre, giusto per fare qualche esempio. In mezzo a questo agguerrito ed attivissima battaglione di massacratori dello strumento, stanno spuntando i The Last Felony, freschi di firma con la Lifeforce Records e pronti a darci in pasto il loro secondo full length. “To Many Huans” è stato registrato e mixato al Montreal’s Garage Studio da Chris Donaldson (Cryptopsy, Neuraxis), mentre la masterizzazione è stata curata da Pierre Remillard (già con i Misery Index, Despised Icon, Ion Dissonance, Beneath the Massacre – tutto in famiglia, come si vede).
L’album si presenta come una piacevole diversione rispetto al nuovo trend che sta prendendo piede in quest’ultimo anno. Parliamo di death/math-core ovviamente, cioè quella sequenza ininterrotta di breakdown, blastbeat e chitarre schizzanti e schizzate che stanno già adesso saturando il mercato. I nostri preferiscono però usare tutto il loro talento musicale per ridisegnare e modernizzare la loro cultura old school, impegnandosi a proporre del sano death metal piuttosto quadrato, pulito e suonato a regola d’arte. Dieci canzoni contenenti un’inesauribile susseguirsi di riffs potenti ed accattivanti, dieci canzoni fresche ed ispirate, con un livello compositivo sempre ragionevolmente alto. Joss Fredette al microfono offre una prestazione convincente, con un uso delle variazioni di timbro vocale convincente, in pieno stile Despised Icon / Aborted. Attenzione, sempre di deathcore si parla comunque, quindi non aspettatevi dei novelli Cannibal Corpse oppure i figli illegittimi degli Unleashed. Gli stacchi, le ripartenze, i pezzi mezzi core ci sono sempre, ma sembrano quasi nascosti, messi non dico in secondo piano ma usati col contagocce.
Non so quanto in alto potrebbero spingersi i The Last Felony, visto che devono farsi strada in mezzo a gruppi quali i The Red Chord, o gli stessi Despised Icon: di certo meritano rispetto, considerazione ed un attento ascolto. Noi sicuramente saremo qui a discuterne ancora!
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?