Con un monicker così, uno si aspetterebbe di trovarsi di fronte ad un gruppo dedito al verbo del (brutal) death metal più perverso e truculento. Tuttavia i torinesi
Living Corpse possono essere inseriti nella popolosa falange filgia del death melodico che ha negli In Flames i propri padri putativi e mentori.
"Metaphysical Collapse" si inserisce quindi nel filone dei seguaci, più o meno spudoratamente uguali, dei riff swedish style, con parti melodiche e cantato in scream, oltre agli immancabili stacchi in breakdown. Musicalmente parlando, il melodeath dei Living Corpse è sostanzialmente indistinguibile dal marasma di gruppi che si cimentano nel genere, così come il songwriting si attiene in maniera scrupolosa al copione che l'ascoltatore si aspetta. Il tallone d'Achille risiede più che altro nella voce del singer Rafael Falleti, perennemente assestato su uno scream acuto abbastanza fastidioso, pur essendo pertinente con la proposta della band piemontese. Tuttavia questo lavoro non possiede gli elementi giusti per sapersi imporre di potenza, finendo così col perdersi nel mare sconfinato di uscite del medesimo genere.
In soldoni, l'ascoltatore che non è mai pago di sentire brani di questo tipo potrà trarre godimento dal debutto dei Living Corpse, mentre chi ha le orecchie sature di questo ormai abusatissimo sound potrà tranquillamente passare oltre.
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