Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2010
Durata:52 min.
Etichetta:Simple Saje Records

Tracklist

  1. FREE WILL
  2. IMMORTALITY
  3. I JUST REALIZED
  4. GO HOME & MELT
  5. GET AWAY FROM MY DOOR
  6. LOVE IS ALL I'VE GOT
  7. SO NUMB
  8. SOMETHIN'S GONNA HAPPEN
  9. GOOD GIRL
  10. APOLOGY UNNECESSARY
  11. KEEP THE TRUTH
  12. LOOK UP

Line up

  • Salem Jones: vocals and guitar
  • Jag Mollerup: guitar and vocals
  • Todd Pretty: drums and percussion
  • Kim Lesaca: bass

Voto medio utenti

Discreto album di debutto per i canadesi One Soul Thrust, capitanati alla produzione da un volto noto ai rocker italiani come Alessandro Del Vecchio. Colpisce in modo particolare la voce della singer Salem Jones: anche se più pulita e precisa, ricorda davvero molto, per stile e attitudine, quella dell’impareggiabile Janis Joplin. Il paragone è parecchio impegnativo, lo riconosco, ma forse anche grazie alle sonorità molto vicine allo stile seventies che caratterizzano questo album, l’associazione viene quasi naturale.

La proposta dei One Soul Thrust è sostanzialmente un rock classico, con influenze funky, blues e alternative, condita da suoni decisamente leggeri, soprattutto per quanto riguarda le chitarre. Il livello dei pezzi è buono per tutta la durata del disco, anche se la band da il meglio di sè quando si avvicina al funk rock, sullo stile tanto caro, ad esempio, a Glenn Hughes. Esempio non proprio fatto a caso, visto che il buon Glenn presta le proprie corde vocali, come sempre in grande spolvero, su Go Home & Melt, che risulta tra l’altro la miglior canzone del disco. Tra le altre tracce degne di nota, invece, Get Away From My Door e la delicata blues ballad Love Is All We’ve Got.

La grossa pecca di questo lavoro, tuttavia, è l’incapacità delle canzoni di “far male”, di colpire l’ascoltatore con qualcosa di veramente particolare o, quantomeno, con qualcosa che resti impresso nella mente. Peccato, perchè le potenzialità si sentono, ma bisognerà probabilmente attendere altri lavori per vedere se la band sarà in grado di sfruttarle a pieno. In ogni caso, è un disco che pur senza stupire può sicuramente offrire qualcosa agli amanti delle sonorità più classiche. Viste le caratteristiche del sound e della voce, a mio parere ci troviamo di fronte a una band che, assolutamente in linea con i padri del genere proposto, è in grado di offrire il meglio di sé in sede live, mentre su disco forse risulta un po’ limitata.
Recensione a cura di Alessandro Quero

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