Arrivano dalla Norvegia questi Thunderbolt, autori di un "Demons and Diamonds" dalla copertina semplicemente orribile. Artwork di dubbio gusto a parte, i cinque scandinavi propongono un heavy metal assolutamente canonico, nel bene e nel male, influenzato dai soliti grandi nomi del genere, Iron Maiden in primis, ma con un tocco leggermente più power. Trattasi del loro debutto discografico, prodotto (abbastanza plasticosamente) da Morten Lund e accolto senza troppo clamore nel resto d'Europa. In effetti motivi per strabuzzare gli occhi all'ascolto di questo disco non ce ne sono: canzoni piacevoli, melodie un po' abusate ma canticchiabili, e nulla più. Nessun picco particolare per un album che lascia comunque un ricordo tutto sommato positivo grazie soprattutto al buon cantato di Tony Johannsen, che molto spesso richiama la timbrica di Tobias Sammett, specie nelle aperture melodiche di "The Great Walls of Stone". La cosa migliore di questo disco è l'assenza dei cliché del power moderno: niente doppiacassa ad elicottero e sviolinate chitarriste senza un perché; spazio piuttosto a melodie ariose sui mid tempos, ad assoli ricercati e a linee vocali poco waltdisneyane. "Demons and Diamonds" è un album piacevole, che però non farà a mio avviso molta strada in un mercato zeppo di uscite così nella media. Per quanto mi riguarda, difficilmente mi verrà voglia di ascoltarlo nuovamente...