Da tempo entrati nel gotha delle metal band incriticabili a dispetto di quasiasi ciofeca spacciata come capolavoro del tempo (vedi il ridicolo "
A Night at the Opera" o il brutto "
A Twist in the Myth"), ecco che puntuali come la morte ritornano i bardi di Krefeld a 4 anni spaccati dalla loro ultima fatica.
Il full-length "
At the Edge of Time" è anticipato di un mesetto da questo EP intitolato "
A Voice in the Dark", contenente perlappunto l'omonimo brano che troveremo anche nella versione completa del disco, una cover di
John Farnham "
You're the Voice" e la versione acustica di "
War of the Thrones", un brano che tra qualche giorno ascolteremo sotto un'altra veste proprio in "
At the Edge of Time".
Da quanto potuto ascoltare, legalmente o meno, questa volta i
Blind Guardian hanno volto lo sguardo al passato, cercando di recuperare frettolosamente quell'appeal (non commerciale, per carità, su quello dominano) perduto nel corso degli ultimi 12 anni; è indubbio che le assurde e stancanti orchestrazioni sinfoniche di ANATO siano state accantonate, e questo non può essere che un bene: del resto anche altri brani che troveremo sulla versione completa del cd, al pari di questa "A Voice in the Dark", seguono una via molto più metal e diretta di quanto abbiano fatto ultimamente, con riffs e sonorità estrapolate dal classico rifframa della ex coppia d'oro
Siepen/Olbrich e chorus epici e battaglieri "old-style" declamati dall'ugola di
Hansi Kursch, che ahimè non sarà certamente in grado di replicarli dal vivo, perlomeno per quanto riguarda le tonalità più alte, abbandonate ormai dal tour di "
Imaginations", quando a dir bene i Blind Guardian raccoglievano 500 persone a serata di fronte a loro...
Bei tempi andati dunque, che oggi sembrano rivivere in questo "A Voice in the Dark": sembrano sì, poichè grattando sotto la superficie laccata si nota solamente un lavoro di grande maniera, ovviamente assai ben confezionato e prodotto, ma altrettanto assai poco longevo ed ispirato. Certo, rispetto ai tempi di "
Fly" o di quell'abominio di "
And Then There Was Silence" c'è da gridare al miracolo ed anche qualcosa di più, ma sentir scomodare capolavori come "
Tales from the Twilight World" o addirittura "
Somewhere Far Beyond" fa accapponare la pelle e sconvolge o per malafede o per ignoranza musicale. A voi la scelta.
L'Ep prosegue in allegria con la suddetta cover "
You're the Voice", piuttosto carina e ben fatta, e "
War of the Thrones", qui come accennato in versione acustica, l'ennesima blindguardiesca folk-medieval ballad di cui onestamente non si sentiva assolutamente il bisogno e che assommando clicheès e manualistica varia si erge a banale reprise di tutti gli stilemi, a dir poco abusati, che hanno caratterizzato l'ultima triste decade di una band un tempo grandiosa.
Tutto questo è più che sufficiente ad oscurare le ultime sconcerie ed a farci giubilare per un ritorno assennato di Kursch e soci, ma ripetiamo che è indecoroso solamente il pensiero di accomunare "A Voice in the Dark" a qualsiasi produzione ante-1995 dei Blind Guardian, con buona pace di tutti i ragazzini brufolosi che avendo conosciuto i BG con "
Nightfall" adesso si lagneranno perchè quel cattivone del recensore di turno ha osato non sperticarsi in lodi per il loro gruppo preferito.
Oh nooo... (cit.)