Auto che sgommano, tatuaggi in evidenza, lattine di birra, donne di facili costumi, musica a tutto volume, non siamo sulle highways Californiane bensì nella placida Offenbach, piccola città dell’Assia al centro della borghese ed opulenta Germania, dove agisce un quintetto di scalmanati novelli fuorilegge del rock, i V8 Wankers.
Secondo album, dopo il debutto punk-oriented “Blown action rock” (2002), e questa volta la formazione teutonica sceglie un indirizzo di fiammeggiante e grezzo hard rock che non si pone problemi a saccheggiare il repertorio di Ac/Dc, Rose Tattoo, Nashville Pussy, Motorhead, tutti gruppi con i quali i V8 Wankers hanno avuto l’onore di dividere il palco.
Il tiro è certamente buono, anche se un briciolo più controllato rispetto altri dannati sfondatimpani come The Hookers, Zeke, Antiseen, Hammerlock, tanto per fare qualche nome.
Disco che scivola tosto e divertente, pieno di inni al rock’n’roll del sudore, del cuore, del sesso e della vita. Bandite le malinconie, i tecnicismi intellettuali, le profondità di pensiero filosofico, volume a manetta ed alcool a fiumi e chi se ne fotte se “Rock’n’roll dictator” scopiazza qualcosa di “Back in black” o “Super stretch” pare di averla già sentita altre volte.
“It’s only rock’n’roll, baby!” e la band ci mette la grinta, ascoltatevi “Four barrel glory” e “A rat that roars” ed immaginatele dal vivo in qualche birreria stracolma di bikers panciuti e rasati, meglio di tante lagne sbrodolose.
Ruvido come una lima da ferro, “Automotive rampage” è il disco per dare mordente alle vostre vacanze. Non resterà nella storia musicale ma vi porta un po’ di colore sulle pallide guance. Consigliato per le feste ubriache sulla spiaggia.
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