Registrato nel lontano 1984 a Detroit, questo live album vede la luce solamente 18 anni dopo. Non molti si ricorderanno dei Black 'n Blue di Jaime St. James, band nata nell'Oregon nel 1981 e trasferitasi presto in quella Los Angeles allora fulcro dello street rock USA di Ratt e Motley Crüe. Il debutto arrivò poco dopo, sotto Geffen e sotto le ali protettrici di Dieter Dierks, il produttore dei primi indimenticabili full-lenght degli Scorpions. Un album dal semplice titolo "Black 'n Blue" che spiazzò tutti, per la propria carica così lontana dai cliché USA e da quel sound "made in L.A." che lo stesso Jaime definiva "poppy". Ora, a distanza di 18 anni da quella registrazione, fatta quasi per caso nella Detroit dell'84, qualcuno sembra essersi ricordato della grandiosa hard rock band statunitense. Certo, la registrazione non è delle migliori e risulta particolarmente sbilanciata sui bassi, ma se teniamo conto dell'anno cui risale e, soprattutto, se ne paragoniamo la qualità ad alcuni live studiati invece a tavolino, non possiamo che ritenerci soddisfatti. Per forza di cose le canzoni contenute in questo "Live in Detroit" sono estratte dal debutto discografico, dato che il secondo album, "Nasty, Nasty", uscì solamente nel 1986. In fondo però sono in molti a ritenere "Black 'n Blue" come il migliore episodio della band di St. James (io sono fra questi) e quindi non si può che ritenere ottima la tracklist di questo live. Brani quali "I'm the King" o "The Strong Will Rock" in versione "on stage" rendono ancor di più delle già fantastiche originali grazie alla carica travolgente della band, all'ottima esecuzione, al grande feeling e alle splendide improvvisazioni della chitarra di Tommy Thayer. Non poteva essere migliore poi l'apertura dello show, affidata alla spettacolare "Chains Around Heaven" e seguita a ruota dalla cover riuscitissima di "Action" degli indimenticabili Sweet. La strepitosa performance di Jaime trascina alla grande il pubblico che risponde per le rime, ma non da meno è la sezione ritmica di Young e Holmes, che alzano di non poco il tiro del lavoro. E che emozione sentire i cinque riproporre sul palco grandi brani quali "Wicked Bitch", mid-tempo carismatico trainato dal solido e roccioso drumming di Pete Holmes, e la conclusiva "One for the Money", con il proprio memorabile refrain... "Live in Detroit" ci mostra la band in forma smagliante, nel proprio periodo d'oro, e con quella che è stata e sempre sarà la line up storica e migliore dei Black 'n Blue. E' un album sincero, genuino, senza ritocchi in studio e, in fondo, senza troppe pretese, che rappresenta un importante e validissimo documento storico sulla band, ma anche un buon punto d'inizio per tutti quelli che non ancora non la conoscono. In ogni caso, dategli un ascolto perché merita davvero e, se ancora non l'avete, correte a comprarvi anche lo storico debut album. Insomma, un gradito e toccante tuffo nel passato.