Trio italiano fautore di un hardcore affilato e rabbioso, ma sensibilmente contaminato da elementi noise e soluzioni di tipo sperimentale. Sonorità stridenti e screaming feroce sono il tema di fondo sul quale si sviluppano i cinque brani, legati tra loro da tematiche piene di frustrazione ed alienazione.
Anche quando le linee martellanti ricalcano esempi classici, intervengono passaggi disturbanti che impongono una decisa atmosfera allucinata, la quale avvicina i
Dogs for Breakfast a gruppi come Mistress, Raging Speedhorn, Soilent Green, ed altri alfieri delle ultime leve dell’heavy estremo. Ma il brano più interessante e significativo è la lunga “Three steps to salvation”, otto minuti spiazzanti e ricchi di variazioni, dalle diradazioni angoscianti alle telluriche esplosioni metalcore, per poi lasciare spazio al lungo contributo di un irriconoscibile sax, intento a produrre distorsioni malate e lancinanti. Nell’insieme una costruzione assai personale ed efficace.
Presumo che la formazione insisterà particolarmente in questa direzione, cosa che potrebbe portare risultati di ottimo livello. Per i cultori del genere, un nome da tenere d’occhio.
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