Anguish Force - Created 4 Self-Destruction

Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2009
Durata:56 min.
Etichetta:My Graveyard Productions

Tracklist

  1. THE FINAL IMPACT
  2. CREATED 4 SELF-DESTRUCTION
  3. BABYLON
  4. WORLD OF WARS
  5. NUCLEAR PENALTY
  6. HKCAINOS (CASSANDRA’S REIGN)
  7. CRY, GAIA CRY
  8. DON’T STOP CRYIN’ (FOR THE RAIN)
  9. APOCALYPSE IS NEAR
  10. 2035: THE END OF THE WORLD

Line up

  • Johnny Thunder: vocals
  • LGD: guitars
  • Danny Hendrix: guitars
  • Robousis: bass
  • Samoth Klerwin: drums

Voto medio utenti

Se il precedente "III: Invincible Imperium Italicus" era un concept sulla potenza dell'Impero Romano, ora, per il loro nuovo album, gli Anguish Force rivolgono il proprio sguardo ed approccio lirico alla fine del Mondo, ovviamente senza schiodarsi da quel robusto Heavy Metal che hanno ricevuto in eredità sia dalla scena Speed/Thrash d'oltreoceano sia dal Metal Europeo.
Non stupisce pertanto l'inizio thrasheggiante, che scaturisce dalla strumentale "The Final Impact" e dalla stessa titletrack (brano che non poco deve agli Exciter), per proseguire poi con qualche incursione nel Power & Speed d'estrazione europea testimoniata da "Babylon", dalla meno riuscita "Cry, Gaia Cry" (ed entrambe rimandano ai Gamma Ray) o dalla conclusiva "2035: the End of the World", e pure nell'Epic con "World of Wars" e "Hkcainos (Cassandra’s Reign)".
E se poi continuano a correre con "Nuclear Penalty" ed una "Apocalypse is Near" che rianima i primissimi Agent Steel, quando vogliono gli Anguish Force sanno anche spaziare verso il gradito taglio rock'n'roll che caratterizza "Don’t Stop Cryin’ (for the Rain)" ed osare su un pezzo che va oltre i sedici minuti, e farlo senza annoiare. La già citata "Hkcainos (Cassandra’s Reign)", infatti, si snoda con passo eroico ed enfatico, ben accentuato dal chorus e dall'interpretazione di Johnny Thunder, ma si fa apprezzare anche il guitarwork della coppia LGD e Danny Hendrix, sia a livello di riffs quanto nei break solisti che i due si sanno ritagliare.
Devo riconoscere che se in passato avevo rivolto alla formazione altoatesina qualche appunto per il loro approccio ai cori, stavolta non si registrano crepe nella loro proposta, e lo stesso si può affermare per la prova di Johnny Thunder che ritrovo ottimamente integrato, anche se dovrebbe ulteriormente affinare il proprio approccio alle tonalità pulite e più alte.
Al di là di qualche battuta a vuoto (direi principalmente "Cry, Gaia Cry" ed in qualche passaggio di "World of Wars" e "Don’t Stop Cryin’"), finalmente gli Anguish Force sembrano aver ritrovato la strada giusta!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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