Attivi da un paio d’anni, i siciliani
Lothus hanno pubblicato il primo album omonimo, composto da otto inediti più una cover di “Rock and roll” dei Led Zeppelin. Per ottenere riscontro dai media specializzati, la band ha inviato un estratto con tre brani presenti sul loro disco.
Lo stile dei Lothus è un vigoroso, potente heavy rock, che miscela influenze di classico hard rock ’70 con sonorità spigolose più orientate verso il metal. La formazione isolana comprende elementi maturi e navigati, che militano o hanno militato in altri gruppi del settore (Trinakrius, Irencros, Thy Majestie), e l’esperienza accumulata emerge con forza nelle tre canzoni proposte, sia dal lato strumentale che nell’elaborazione dei pezzi.
“Black leather woman” è un classico hard rock diretto, incisivo e dai risvolti orecchiabili, mentre la corposa “Fever” mostra un tiro più massiccio e muscolare con elementi metallici nel lavoro delle chitarre. La mia preferita è forse “Sweet Jane”, cadenzata e severa, con brevi spunti solistici e vocals dal timbro virile. Un po’ scontati i gemiti femminili a metà brano, ma lo sviluppo è fresco, dinamico, e l’atmosfera ha qualcosa dello stoner più heavy.
Peccato non aver potuto gustare l’intero lavoro che, vista la qualità di questo trio di titoli, sarà certamente una piacevole scoperta in campo heavy rock, tra “old school” e modernità. Ora i Lothus stanno lavorando su nuovo materiale, ma soprattutto sono alla ricerca di un’ etichetta che possa supportarli. Lo meritano senz’altro.
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