La domanda sorge spontanea... questi
The Absence incidono sin dal loro esordio discografico per la Metal Blade Records, un'etichetta è inutile ricordarlo, che ha segnato la storia del nostro genere musicale preferito... e a maggior ragione mi chiedo: possibile che non si riesca a trovare un grafico adatto alle esigenze di mercato e di un disco come
Enemy Unbound? Praticamente guardando la copertina sembra di vedere uno dei tanti demo-cd vaganti nell'underground mondiale. Tralasciando questi dettagli estetici che per fortuna non intaccano mai la materia musicale passiamo all'analisi del contenuto; formalmente di fattura più che discreta, ma nella sostanza dei fatti ci si trova davanti all'ennesimo album di Death Metal melodico (con una fortissima influenza svedese, dovuta ai soliti quattro nomi) ben suonato e ben prodotto, del resto non è la tecnica l'elemento che manca ai ragazzi dei The Absence. Ascoltando Enemy Unbound per più di una volta, e cercando quindi di assimilarlo nel miglior modo possibile, ci si rende conto di come la sua omogeneità di fondo a lungo andare stanchi, visto e considerato che anche a livello creativo non è che aggiungano poi molto a quanto detto fino ad ora in questo settore. Gli elementi che trainano la loro proposta sono quelli più freddi e meccanici: la produzione, veramente buona, e la tecnica esecutiva di cui sopra, tutti fattori che se non vengono accompagnati da una buona dose di fantasia possono lasciare indifferenti. La Metal Blade ha immesso sul mercato prodotti decisamente migliori, ma non è da escludere il fatto che Enemy Unbound possa vantare una certa ricettività in chi è cresciuto a pane e Dark Tranquillity.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?