È il 2008, e
Vesa Ranta, batterista degli appena deceduti
Sentenced, si trova insieme al suo compagno di band,
Miika Tenkula, per dar vita ad alcune idee che gli ronzano in testa da un po’. Sfortunatamente, nel febbraio 2009, Miika verrà trovato morto, ponendo fine ai sogni di reunion, ed alla carriera di un grande chitarrista/compositore. Il dolore di Vesa per al perdita dell’amico lo porta a metter su una band, in grado di portare avanti il progetto iniziato con Miika, ed a dar vita alle songs che stavano nascendo. È così che prendono vita i
The Man-Eating Tree, band che Vesa mette in piedi reclutando giovani talenti finlandesi. La proposta musicale di questo combo è un strano metal, molto finlandese, nell’accezione depressiva del termine, con brani spesso malinconici e riflessivi, guidati in questo limbo dello spirito dalla voce di
Tuomas Tuominen, quanto di più lontano da Ville Laihiala si possa immaginare. Un album altalenante, in verità, perché non tutte le composizioni godono della stessa ispirazione, e così ci si trova a condividere brani azzeccati, come la opener “
Lathing a New Man” o la bella “
King of July”, con pezzi che, invece, sembrano solo voler sottolineare la nostalgia e la solitudine che ogni buon finlandese che si rispetti porta scolpita nel cuore dal ghiaccio e dal buio dei lunghi inverni scandinavi. Un album che, al sottoscritto, piace e non piace; certe canzoni sembrano davvero fini a se stesse, ma è innegabile che alcune atmosfere tristi e decadenti sono appannaggio esclusivo di musicisti sensibili, emotivi e preparati, come Vesa e la sua band. Dategli un ascolto.
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